Napoli – Gli operatori di telefonia nelle prossime settimane sottoporranno all’ Autorità garante delle TLC le proprie considerazioni su un provvedimento importante della stessa Authority, perché riguarda un mercato del quale, secondo le analisi preliminari dell’Agcom, Telecom Italia detiene ancora quote decisamente significative.
Nella sua analisi, l’Autorità ha stabilito che il mercato delle linee affittate al dettaglio, di cui alla consultazione pubblica decisa dall’Agcom, è in parte ancora bloccato. Il riferimento specifico è ai circuiti digitali ed analogici con capacità fino a 155 Mbits. Si parla dunque dei servizi di chiamata locali e nazionali, residenziali e non, e di quelli per le chiamate da fisso a mobile.
“Tale mercato – spiega l’Authority – presenta un livello di competizione ancora insufficiente e Telecom Italia, in quanto soggetto detentore di una posizione dominante – in base ai livelli delle sue quote di mercato e agli altri indici di dominanza – risulta essere unico operatore notificato”.
Tutto cambia sopra i 155 Mbits. Per le capacità superiori a quella portata, infatti, sono stati rimossi gli obblighi regolamentari. Si sta parlando in pratica delle linee affittate ad alta velocità “dove si è riscontrata un’adeguata dinamica concorrenziale”.
Come rimedio contro questa situazione, l’Autorità ha stabilito un vincolo di price cap pari al tasso di inflazione meno il 7% di recupero di efficienza (per le velocità fino ai 2 Mbits) e un vincolo pari al tasso di inflazione meno il 5,25% di recupero di efficienza per le velocità superiori a 2 Mbits.
“Tutti gli altri obblighi – spiega l’Authority – quali in particolare gli obblighi di trasparenza (pubblicazione dell’offerta, comunicazioni all’Autorità) e di non discriminazione tra i clienti finali valgono allo stesso modo per entrambi i segmenti di mercato individuati”.