A muoversi erano state le associazioni a tutela dei consumatori, che nello scorso marzo avevano lanciato una class action per chiedere il rimborso della tassa sugli abbonamenti relativi alla telefonia mobile. L’Agenzia delle Entrate ha ora ribadito la necessità di pagare un tributo “che non è stato intaccato dall’entrata in vigore del Codice delle comunicazioni”.
In sostanza, la tassa sulle concessioni governative sui contratti di abbonamento per l’uso dei telefoni cellulari è dovuta da tutti gli utenti, comprese le amministrazioni pubbliche non statali .
L’Agenzia delle Entrate ha dunque sottolineato come con il Codice delle comunicazioni non sia stata “in alcun modo alterata la norma che prevede il pagamento della tassa di concessione governativa a fronte del rilascio della licenza o documento sostitutivo per l’impiego di apparecchiature terminali per il servizio radiomobile pubblico terrestre di comunicazione”.
“Conferme sulla sussistenza del tributo possono essere rintracciate nella legge 244 del 2007 che, esentando i non udenti dal pagamento del tributo, di fatto ne ha confermato la debenza in capo a tutti gli altri”, ha aggiunto l’Agenzia del Belpaese.
Mauro Vecchio