Roma – “Se si guarda un gol sullo schermo e non si vede il pallone non si può essere ottimisti”. La TV mobile non è una killer application secondo Franco Morganti, presidente dell’advisory board di ItMedia Consulting , intervistato da Prima Comunicazione in qualità di esperto italiano di convergenza e nuovi media digitali.
In controtendenza rispetto a chi vede nel tivu-fonino uno dei media del futuro, Morganti motiva così la propria opinione: “Battute a parte, in generale non credo nella convergenza su un unico terminale. Il cellulare-televisore è come il coltellino svizzero: vuole essere un cacciavite, un cavatappi e una limetta, ma poi quando si prova ad usarlo si rinuncia”.
Scettico di fronte alla multifunzionalità dei telefonini, Morganti si dichiara più propenso a scommettere sul futuro dei grandi gruppi telefonici. “Anche se, in questo momento, sono depressi in Borsa, gli ex monopolisti o incumbent come vengono definiti in gergo hanno buone prospettive, grazie al triple play , il gioco triplo di voce, Internet e tv sui cavi del telefono”.
E ritiene un errore credere che applicazioni come Skype e simili possano mettere in ginocchio gli operatori: “Faccio due considerazioni. La prima è che i gestori hanno già tutta la rete su IP, quindi dal punto di vista tecnologico sono nella migliori condizioni per fare il Voice over IP. Inoltre propongono sempre più tariffe flat . Hanno escogitato l’astuzia dei contratti tutto compreso , dove le telefonate in pratica sono gratis. Io penso che anche sul VoIP i grandi operatori finiranno per averla vinta”.
D.B.