Secono un nuovo studio condotto dalla AAA Foundation for Traffic Safety , i sistemi di controllo vocali di smartphone e dispositivi di intrattenimento simili possono rappresentare pericolose distrazioni per i guidatori. Anche se tali tecnologie non comportano l’utilizzo di occhi o mani, infatti, gli utenti-guidatori spostano parte della loro concentrazione dal compito specifico della guida all’utilizzo di questi dispositivi.
Come spiega il presidente e CEO di AAA Foundation for Traffic Safety Peter Kissinger, “le tecnologie utilizzate in macchina che fanno affidamento sulle comunicazioni vocali possono avere conseguenze inintenzionali che inavvertitamente hanno effeti sulla sicurezza in strada”. Nella speciale classifica dei servizi che più portano a distrarsi al primo posto figura l’assistente vocale di iOS, Siri, seguito dai sistemi di navigazione e dai servizi che permettono di dettare a voce ed ascoltare i messaggi ricevuti.
Tutte queste tecnologie presentano un alto rischio di distrazione almeno secondo le rilevazioni effettuate nella ricerca della fondazione per la sicurezza delle strade americane: nei test ai soggetti veniva chiesto di eseguire una serie di compiti in un ambiente statico in modo tale da avere una base di riferimento per le misurazioni effettuate, e poi venivano messi in auto con il compito di cimentarsi con gli stessi compiti alla guida equipaggiati con uno strumento di misurazione delle funzioni celebrali.
Esiste una vera e propria scala che misura il grado di distrazione: Siri (ma probabilmente lo stesso varrà all’incirca per gli altri assistenti personali) totalizza un punteggio di 4 su questa scala, mentre una comune autoradio si ferma a 1, parlare al cellulare totalizza un punteggio di 2, dettare un messaggio SMS o email arriva fino a 3. AAA ha esaminato anche altri sistemi di controllo “senza mani”, compresi quelli integrati nelle automobili (purtroppo quasi tutti i modelli analizzati sono disponibili soltanto negli USA): in quel caso il punteggio più basso viene fatto segnare da Toyota (1,7), il peggiore risulta invece il sistema Mercedes (3,1).
Da queste misurazioni è possibile trarre una considerazione di fondo: non tutti i sistemi analizzati pongono lo stesso impegno in capo al guidatore, segno che alcune interfacce e alcune modalità d’uso sono “migliori” rispetto alle altre. Trattandosi di una tecnologia che non ha molti anni di utilizzo alle spalle, ci sono senz’altro molti progressi che sarà possibile conseguire e soluzioni più sicure che tutta l’industria potrà adottare.
Claudio Tamburrino