Telegram taglia un traguardo storico. Pavel Durov ha annunciato che ha superato il miliardo di utenti attivi. L’anno scorso erano “solo” 950 milioni.
Telegram sfonda il muro del miliardo di utenti
Durov ha anche svelato che l’azienda ha registrato profitti per 547 milioni di dollari nel 2024. Un dato che conferma la solidità finanziaria di Telegram, già annunciata a dicembre senza però scendere nei dettagli.
Il fondatore, recentemente tornato a Dubai dopo il via libera dalla Francia, ne ha approfittato per lanciare una frecciatina a WhatsApp, il rivale di casa Meta. “Davanti a noi c’è WhatsApp, una scialba e annacquata imitazione di Telegram“, ha scritto Durov nel suo canale. “Per anni hanno disperatamente cercato di copiare le nostre innovazioni, bruciando miliardi in lobbying e campagne PR per frenarci. Hanno fallito. Telegram è cresciuta, è diventata profittevole e, a differenza del nostro concorrente, ha mantenuto la sua indipendenza.”
Ahead of us stands only WhatsApp — a cheap, watered-down imitation of Telegram. For years, they’ve tried to copy us while burning billions on lobbying and PR to slow us down. They failed. Telegram grew, became profitable, and — unlike our competitor — retained its independence🗽
— Pavel Durov (@durov) March 19, 2025
WhatsApp ancora in testa, ma Telegram non molla
Va detto che, al di fuori della Cina, WhatsApp resta saldamente in testa alla classifica delle app di chat più popolari, con oltre 2 miliardi di utenti attivi al mese. Ma Telegram non ha intenzione di farsi da parte. Anzi, sta spingendo sull’acceleratore per conquistare le preferenze di aziende e creator attraverso funzionalità come account business e canali dedicati.
Ma la vera arma segreta di Telegram potrebbe essere la sua apertura al mondo delle criptovalute e della blockchain. L’azienda ha integrato la blockchain TON, i wallet e un ecosistema di app decentralizzate per sbloccare contenuti, dare mance ai creator e abilitare acquisti in-app per mini-app e giochi. A gennaio ha anche lanciato un sistema di verifica decentralizzato attraverso una rete di account di terze parti. Un modo per garantire l’autenticità dei profili senza dipendere da un’autorità centrale.
Telegram tra innovazione e guai giudiziari
La cavalcata di Telegram non è stata però priva di ostacoli. Durov è stato indagato in Francia per presunte attività criminali facilitate dalla sua app, come frodi organizzate, transazioni illegali e condivisione di materiale pedopornografico. Ad agosto, ha anche trascorso qualche giorno in custodia cautelare. Accuse pesanti, che però non sembrano aver scalfito la determinazione del fondatore di Telegram. Anzi, Durov sembra più che mai deciso a portare avanti la sua visione di una messaggistica libera, sicura e innovativa.