Telegram s’è fatto il proprio Clubhouse, tentando così di anticipare le mosse rivali e di ritagliarsi un ruolo nella promettente direzione delle “room” vocali. Le chat vocali sono arrivate da qualche mese su Telegram, ma la strada segnata da Clubhouse rende chiaro il fatto che le opportunità possano essere ancor più ampie. Telegram, così, ci ha provato aprendo la possibilità di veri e propri canali senza limiti nel numero di partecipanti.
Nasce un nuovo medium, attinge ad una vasta community e accelera sulla strada dell’innovazione del social networking. Tutto qui? No, Telegram mette sul piatto una serie di novità che incidono radicalmente su questo tipo di interazione:
Questo aggiornamento introduce anche le chat vocali registrabili, le liste dei partecipanti con maggiori dettagli, delle meccaniche per “alzare la mano”, i link d’invito per speaker e ascoltatori, i titoli per le chat vocali, e uno strumento per i personaggi pubblici di unirsi alle chat vocali come se fossero i loro canali.
Il Clubhouse di Telegram
Queste le novità introdotte da Telegram in questa ondata di annunci:
- chat vocali senza limiti
“Gli amministratori dei canali e dei gruppi pubblici ora possono ospitare chat vocali per milioni di ascoltatori. Non importa quanto popolare diventi il tuo discorso, chiunque sarà in grado di sintonizzarsi. È come una radio pubblica reinventata per il 21° secolo“. Di fatto basta un click per aprire una radio privata sulla quale trasmettere i propri contenuti consentendo al pubblico di partecipare. - chat registrate
“Mentre alcune conversazioni sono destinate ad essere temporanee, altre meritano di essere conservate e tramandate. Gli amministratori ora possono registrare l’audio delle chat vocali per salvare le conversazioni e pubblicarle per i follower che hanno perso l’evento dal vivo“: in questo per Telegram è subito sorpasso rispetto a Clubhouse, che ad oggi non offre nativamente questa funzione. - alza la mano
i partecipanti al canale hanno la possibilità di intervenire alzando la mano con un click: sarà il moderatore a scegliere chi, come e quando possa partecipare alla discussione, intervenendo “in diretta”. Questa è una delle funzioni più note di Clubhouse, forse quella più rappresentativa del posizionamento dell’app stessa. - link di invito
Quando si crea una chat su un canale pubblico è possibile creare un link che consente di promuovere quanto sta avvenendo. Ciò porterà rapidamente alla segnalazione sui social dei canali in apertura, consentendo la scoperta dei contenuti e la partecipazione di un pubblico più esteso.
Che ne sarà di Clubhouse?
Il problema più importante per Clubhouse forse non è che Mark Zuckerberg possa averlo messo nel mirino, anzi: questa è l’opportunità. Il problema, semmai, è che qualcun altro possa surclassarne le funzioni replicando il progetto su community più ampie, come ha fatto Telegram. L’iniziativa, insomma, è una svolta in ogni senso per Clubhouse perché andrà ad accelerare tutto quel che verrà: la versione per Android, in primis, e – chissà – le mosse di un Mark Zuckerberg sempre più attivo sulle sue stanze.
Sicuramente l’entrata a gamba tesa di Telegram porterà via da Clubhouse il pubblico che vuol provare subito l’emozione di un’avventura vocale su un servizio che ha una community ben più ampia. Tuttavia Clubhouse è stato il primo e gode già di una certa riconoscibilità. Se Mark Zuckerberg vorrà rispondere alle mosse di Telegram, insomma, ben sa cosa deve fare: del resto è quanto ha già fatto in passato con WhatsApp o Instagram, non resta che firmare un assegno.