Anche Telegram, così come Signal, nelle ultime due settimane ha beneficiato di quella che possiamo definire una fuga di massa da WhatsApp conseguente all’obbligo imposto di accettare nuovi termini poco chiari. Ora l’applicazione di Pavel Durov interviene annunciando di aver eliminato centinaia di canali popolati da decine di migliaia di membri statunitensi e da contenuti che rappresentavano un incitamento alla violenza. Questo quando siamo ormai a poche ore dalla cerimonia per l’insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca.
Telegram supporta il dibattito pacifico e la protesta, ma i nostri termini di servizio proibiscono esplicitamente di diffondere incitamenti alla violenza.
Via centinaia di canali Telegram per incitamento alla violenza
Non si tratta di una prima assoluta: nel suo intervento Durov afferma che misure di questo tipo sono state già attuate con successo in passato nei territori di Iran, Thailandia e Hong Kong. Ora tocca agli Stati Uniti, nonostante meno del 2% dei circa 500 milioni di utenti che si affidano al servizio si trova negli USA.
La squadra ha agito in modo deciso intervenendo sui canali statunitensi che sostenevano la violenza.
Come già scritto l’intervento ha riguardato i canali, una delle funzionalità esclusive che sono fin qui valse il successo a Telegram, ma non le chat: essendo la messaggistica protetta da un sistema di crittografia end-to-end nemmeno chi gestisce il servizio può analizzare la natura dei contenuti trasmessi.