Pavel Durov, fondatore e CEO di Telegram, è stato arrestato dalle autorità francesi a Parigi. L’arresto è avvenuto nell’ambito di un’indagine di polizia su presunte attività criminali condotte attraverso la piattaforma di social network. Telegram ha prontamente respinto le accuse, affermando che Durov non ha nulla da nascondere.
Perché Pavel Durov è stato arrestato?
L’arresto di Pavel Durov a Parigi è legato al principio fondante di Telegram: la protezione totale della privacy degli utenti. Fin dalla sua nascita nel 2013, l’app si è affermata come strumento di comunicazione per chi vive in regimi autoritari o Paesi con limitazioni alla libertà di informazione. Al contempo però è anche utilizzata per attività criminali, data la mancanza di moderazione dei contenuti.
L’ufficio francese per la lotta contro la pedopornografia aveva emesso un mandato d’arresto per Durov nell’ambito di un’inchiesta su diversi reati, tra cui traffico di droga e apologia di terrorismo, compiuti su Telegram. Secondo l’accusa, il fondatore è ritenuto complice per non aver impedito questi crimini sulla sua piattaforma, non predisponendo adeguati sistemi di moderazione e non collaborando con le autorità.
Telegram: “Assurdo ritenere una piattaforma responsabile dell’abuso”
In una dichiarazione anonima pubblicata sul canale ufficiale dell’app, Telegram ha sostenuto che è assurdo affermare che una piattaforma o il suo proprietario siano responsabili dell’abuso della piattaforma stessa. L’azienda ha sottolineato che quasi un miliardo di persone in tutto il mondo utilizza Telegram come mezzo di comunicazione e fonte di informazioni vitali, auspicando una rapida risoluzione della situazione.
Il ruolo di Telegram nella guerra tra Ucraina e Russia
Telegram ha svolto un ruolo cruciale nella diffusione delle informazioni durante il conflitto in corso tra Ucraina e Russia. La Russia sembra particolarmente interessata alle sorti di Durov, nato in Russia e in possesso della cittadinanza francese e degli Emirati Arabi Uniti, dove Telegram ha la sua sede. L’ambasciata russa a Parigi ha lamentato che il governo francese non le ha ancora concesso l’accesso a Durov.
La filosofia di Telegram
Nell’intervista rilasciata a Tucker Carlson, Durov ha espresso la filosofia di Telegram, che mira a essere una piattaforma “neutrale“. Questo significa che l’azienda cerca di mantenere una posizione imparziale e di non schierarsi apertamente con particolari ideologie o governi.
Durov ha anche affermato che Telegram resiste alle richieste di moderazione provenienti dai governi. In altre parole, l’azienda non vuole cedere alle pressioni delle autorità che chiedono di rimuovere o censurare determinati contenuti sulla piattaforma. Telegram sembra voler preservare la libertà di espressione degli utenti, evitando ingerenze esterne.
Inoltre, Durov ha rivelato di evitare di viaggiare in Paesi potenti e influenti sulla scena mondiale, dove Telegram è oggetto di “troppa attenzione“. Questo suggerisce che il CEO preferisce non recarsi in luoghi dove l’azienda potrebbe essere sottoposta a pressioni politiche o a un’eccessiva sorveglianza. Durov, infatti, ha dichiarato di viaggiare solo in luoghi che ritiene coerenti con i valori e le azioni di Telegram, cioè che rispettano e sostengono la filosofia di neutralità e libertà di espressione promossa dalla piattaforma.