I principali operatori telefonici del Brasile hanno bloccato l’accesso a Telegram. Un tribunale federale ha ordinato il ban temporaneo, in quanto la software house non ha consegnato alle forze dell’ordine i nomi degli amministratori e dei membri di due gruppi neonazisti. Telegram dovrà anche pagare una multa di un milione di reais (circa 182.000 euro) al giorno finché non rispetterà l’ordine del giudice.
Nuovo ban per Telegram in Brasile
La decisione del tribunale è correlata alle indagini effettuate dalla polizia federale sulle sparatorie avvenute in due scuole a novembre 2022, durante le quali sono stati uccisi tre insegnanti e uno studente. Sullo smartphone del teenager autore della strage sono stati trovati vari contenuti neonazisti e di estrema destra, tra cui due gruppi Telegram.
Gli investigatori hanno chiesto a Telegram di fornire i nomi degli amministratori e dei membri dei gruppi. La software house ha fornito solo i nomi degli amministratori e di alcuni utenti, affermando che i gruppi sono stati cancellati. Il giudice Wellington Lopes da Silva ha ritenuto inaccettabile questa giustificazione, quindi ha ordinato ai provider Internet di bloccare l’accesso al servizio di messaggistica. Come rilevato da NetBlocks, l’accesso è stato bloccato da ieri pomeriggio.
⚠️ Confirmed: Metrics show that messaging platform Telegram has been restricted on leading internet providers in #Brazil; the incident comes as a court orders the service's suspension over its refusal to supply user data on far-right groups
📰 Report: https://t.co/Ify8T13xCA pic.twitter.com/SiqZ8SSAtV
— NetBlocks (@netblocks) April 27, 2023
Il giudice ha inoltre applicato una sanzione giornaliera di circa 181.000 euro e chiesto a Google e Apple di rimuovere le app dai rispettivi store. Il blocco può essere comunque aggirato con l’uso di una VPN, come Surfshark.
Il rapporto di Telegram con la giustizia brasiliana è piuttosto burrascoso. La Corte Suprema aveva ordinato il blocco perché non erano stati chiusi account che diffondevano fake news a sostegno dell’ex Presidente Bolsonaro. Due giorni dopo, l’ordine è stato revocato in quanto la richiesta era stata inviata all’indirizzo email sbagliato.
Aggiornamento (30/04/2023): il tribunale di secondo grado ha rimosso il ban in quanto impedisce la libertà di comunicazione, ma ha confermato la sanzione giornaliera.