Pavel Durov ha sottolineato che solo lo 0,001% degli utenti usa Telegram per scopi illegali, danneggiando l’immagine dell’intera piattaforma. Durante un’indagine durata quattro mesi, i giornalisti del New York Times hanno individuato oltre 3,2 milioni di messaggi pubblicati in oltre 16.000 canali gestiti da criminali, estremisti e terroristi.
Vendita di droga e armi
I giornalisti scrivono che Telegram è diventato “una fogna globale di attività criminali, disinformazione, materiale di abusi sessuali su minori, terrorismo e incitamento al razzismo“. La software house offre funzionalità che consentono a criminali, terroristi e truffatori di organizzarsi su larga scala e di eludere il controllo delle autorità.
Sono stati scoperti oltre 1.500 canali gestiti da suprematisti bianchi che coordinano le attività di quasi un milione di persone in tutto il mondo, almeno due dozzine di canali che vendono armi e almeno 22 canali con oltre 70.000 follower che pubblicizzano la consegna di MDMA, cocaina, eroina e altre droghe in più di 20 paesi.
Hamas, ISIS e altri gruppi terroristici utilizzano Telegram per diffondere i loro messaggi. Oltre 40 canali associati ad Hamas hanno ottenuto più di 400 milioni di visualizzazioni in ottobre, dopo gli attacchi contro Israele. Ci sono inoltre molti gruppi di neo-fascisti che incitano alla violenza contro immigrati e persone LGBTQ.
Durov è stato arrestato in Francia per complicità in vari reati, tra cui traffico di droga, frodi e abusi sui minori, oltre che per la mancanza di collaborazione. Il CEO ha dichiarato che esiste un indirizzo email per le segnalazioni delle autorità. Secondo il New York Times viene raramente controllato e le richieste sono quasi sempre ignorate perché non esiste un team dedicato. Spesso le richieste arrivano tramite Apple e Google (che possono rimuovere l’app dai rispettivi store).
Durov afferma che Telegram non è un paradiso anarchico. Il New York Times ha scoperto veri e propri “negozi” di armi, droga, carte di credito clonate e contenuti pedopornografici. La Commissione europea potrebbe aggiungere Telegram all’elenco delle VLOP che devono rispettare gli obblighi del Digital Services Act, tra cui la moderazione dei contenuti.