Dopo quello dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), approvato ad agosto 2023 e in vigore da febbraio 2024, viene finalmente applicato anche il codice di condotta del Garante per la protezione dei dati personali che regola le attività di telemarketing e teleselling.
Codice di condotta per rispettare la privacy
Come hanno sicuramente notato molti italiani, le chiamate moleste da parte di call center illegali (spesso esteri) sono quasi impossibili da bloccare, anche tramite il Registro Pubblico delle Opposizioni. Per cercare di contrastare il cosiddetto telemarking selvaggio sono state introdotte regole che committenti e call center autorizzati promettono di rispettare (l’adesione è volontaria).
La prima approvazione del codice di condotta da parte del Garante della privacy è avvenuta oltre un anno fa. Ora è stato completato l’iter con l’accreditamento dell’Organismo di monitoraggio (Odm) che vigilerà sul rispetto del codice (che diventerà efficace dal giorno successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale).
Il Garante ha ritenuto che l’Odm, proposto da associazioni di committenti, call center, teleseller, list provider e associazioni di consumatori, sia in possesso dei requisisti previsti dal GDPR, tra cui un adeguato livello di competenza, indipendenza e imparzialità per lo svolgimento dei compiti di controllo sull’applicazione del codice da parte degli aderenti.
Le società che aderiranno al codice si impegneranno ad adottare misure specifiche per garantire la correttezza e la legittimità dei trattamenti di dati svolti lungo tutta la filiera del telemarketing, quindi dovranno raccogliere consensi specifici per le singole finalità e informare in maniera precisa le persone contattate sull’uso dei loro dati, assicurando il pieno esercizio dei diritti previsti dalla normativa (opposizione al trattamento, rettifica o aggiornamento dei dati). Le società dovranno effettuare una valutazione di impatto nel caso svolgano trattamenti automatizzati che comportano un’analisi sistematica e globale di informazioni personali.
Per contrastare il fenomeno dei call center abusivi è prevista l’applicazione di una penale o la mancata corresponsione della provvigione per ogni contratto stipulato a seguito di un contatto promozionale senza consenso. Le società promettono inoltre di effettuare un controllo sulla corretta acquisizione dei dati dell’utente e quindi di non accettare contratti sottoscritti con pratiche ingannevoli (Enel Energia ha ricevuto una multa di 79,1 milioni di euro).
AGCOM permette di controllare se il numero del call center è presente nel ROC (Registro degli Operatori di Comunicazione).