Problemi tecnici, di coordinamento con gli elenchi pubblici e di superati limiti di capacità dei server: va a dir poco a rilento l’esordio del servizio che nel migliore dei mondi possibile metterebbe un freno alle più fastidiose telefonate di telemarketing.
Il Registro Pubblico delle Opposizioni ha fatto il suo esordio il primo febbraio e dallo stesso giorno è possibile iscriversi sul sito creato ad hoc. Almeno in teoria. Perché numerosi sono stati i problemi tecnici nel primo giorno di attività .
Vari utenti (che hanno testimoniato i disagi anche nei commenti di PI ) riferiscono di essersi trovati di fronte al messaggio Service Temporarily Unavailable due to maintenance downtime or capacity problems. Please try again later ; altri di aver ricevuto, nel bel mezzo della compilazione del form di adesione, il messaggio di sessione scaduta; altri, addirittura, di aver avuto problemi con il captcha .
Oltre ai problemi tecnici relativi ai server e al sito, il Registro sembra avere veri e propri problemi di coordinamento con gli elenchi telefonici: alcuni utenti, dopo aver superato lo scoglio del traffico di accesso ed essere riusciti a compilare il form senza che la sessione scadesse, non sono riusciti a completare l’operazione richiesta in quanto la numerazione non risulta presente negli elenchi pubblici aggiornati: si ricorda che il servizio è riservato agli abbonati che hanno dato il consenso all’inserimento della propria utenza telefonica negli elenchi pubblici .
Anche la prova effettuata da PI ha riscontrato il medesimo problema, pur essendo il nome e il numero utilizzato facilmente rintracciabili sulle Pagine Bianche.
Tra i disagi iniziali del nuovo servizio Adiconsum ha colto l’occasione per ribadire i suoi dubbi sull’intera iniziativa: critiche al Governo che non ha voluto sentire l’associazione che rappresenta i consumatori; critiche al principio dell’opt-out (che rischierebbe addirittura di peggiorare una situazione già di per sé selvaggia, regolarizzando le telefonate a tutti i numeri non esplicitamente esclusi); critiche ai limiti di impostazione dell’impianto legislativo che non impedisce di ricevere totalmente le telefonate per usi commerciali, ma solo quelle che avvengono perché il numero è stato ottenuto dall’elenco telefonico pubblico; critiche alle modalità di iscrizione, che non considerano le difficoltà tecniche di anziani e fasce deboli; critiche, infine, per la mancata chiarezza nelle procedure di protesta cui il cittadino dovrebbe ricorrere in caso di chiamate commerciali ricevute nonostante l’iscrizione al registro.
Claudio Tamburrino