I clienti Telepass stanno ricevendo in questi giorni la comunicazione relativa a una proposta di modifica unilaterale del contratto
che, neanche a dirlo, anticipa un aumento dei prezzi. È la prima volta che accade da decenni a questa parte, più precisamente dal 1997. Comprensibilmente, c’è chi storce il naso.
Arriva un aumento per il prezzo del Telepass
Da qualche anno, la società ha ampliato il proprio raggio d’azione, offrendo servizi che vanno ben oltre il semplice pagamento dei pedaggi autostradali. Un paio di esempi: le transazioni relative ai rifornimenti di carburante e al noleggio dei monopattini. Riportiamo di seguito il messaggio che sta arrivando, condiviso dalle tante segnalazioni sui social.
La proposta di modifica unilaterale del tuo contratto è dettata dall’esigenza di aumentare, per la prima volta dal lancio del Telepass Family avvenuto nel 1997, i canoni del Telepass Family e dell’Opzione Twin (se attiva).
L’entità dell’aumento non è trascurabile. Si arriva a un rincaro del 45% per chi desidera continuare a usufruire del servizio.
L’incremento (su base mensile di 0,57 euro, IVA inclusa, per il Family, e di 0,28 euro, IVA inclusa, per il Twin comprensivo dell’Opzione Premium/Assistenza Stradale Italia) nasce in ragione del progressivo mutamento del contesto tecnologico, di mercato e organizzativo in cui opera Telepass.
Il mutamento del contesto citato dalla società fa riferimento agli investimenti necessari per garantire l’erogazione di un servizio di qualità.
La proposta di modifica unilaterale introduce alcune ulteriori previsioni, sugli strumenti di pagamento dei pedaggi e sulla fatturazione, volte ad adeguare le modalità di prestazione dei servizi allo sviluppo tecnologico e normativo.
Trattandosi di una modifica unilaterale al contratto sottoscritto, i clienti hanno la possibilità di esercitare il diritto di recesso. È loro facoltà chiederne la recessione senza alcuna spesa entro il 30 giugno 2022, dopodiché avranno a disposizione sei mesi per restituire il dispositivo fornito. Maggiori informazioni sulle pagine del sito ufficiale.
Aggiornamento (11/04/2022, 10.05): corretta la percentuale del rincaro, 45% e non 55% come riportato in precedenza.