La NASA ha eseguito altri test per individuare la causa del problema al payload computer che ha costretto a sospendere l’operatività del telescopio spaziale Hubble. Tutti gli strumenti di bordo sono ora in “modalità provvisoria”. Gli ingegneri dovranno effettuare una rischiosa procedura di attivazione delle unità di backup.
Hubble: problema individuato, ma la soluzione è rischiosa
Il problema al computer che controlla gli strumenti di bordo era stato scoperto a metà giugno. La NASA ha cercato la causa esaminando diversi componenti dell’unità Science Instrument Command and Data Handling (SI C&DH). Al momento sotto osservazione ci sono il modulo Command Unit/Science Data Formatter (CU/SDF) e il regolatore di potenza all’interno della Power Control Unit che garantisce l’erogazione di una tensione stabile al payload computer.
Se viene determinato che uno di questi sistemi è la causa del problema, gli ingegneri dovranno eseguire una complessa e rischiosa procedura che prevede il passaggio alle unità di backup. Per attivare il modulo CU/SDF di riserva è infatti necessario uno switch di altri componenti hardware che sono connessi all’unità SI C&DH.
Prima di avviare la procedura verrà effettuata una simulazione. Un simile switch è stato eseguito nel 2008, in seguito alla rottura del modulo CU/SDF. Durante la missione di servizio del 2009, portata a termine dagli astronauti dello Shuttle Atlantis, è stata sostituita l’intera unità SI C&DH, di cui faceva parte il modulo CU/SDF non funzionante.
Come è noto, il programma Shuttle è stato chiuso nel 2011, quindi un’altra missione di servizio è sicuramente da escludere. Se il problema non potrà essere risolto, Hubble andrà in pensione prima del tempo. Il nuovo James Webb Space Telescope verrà lanciato a fine ottobre.