A distanza di oltre tre settimane, la NASA non ha ancora risolto il problema al payload computer di Hubble. Gli ingegneri hanno avviato i test della procedura di backup che dovrebbe essere eseguita sul telescopio spaziale. Paul Hertz, Direttore della Astrophysics Division, ha dichiarato che l’operazione è piuttosto rischiosa.
Hubble in modalità provvisoria
Dopo aver effettuato diverse operazioni, tra cui il riavvio del payload computer principale e l’attivazione del payload computer di riserva, gli ingegneri della NASA hanno capito che il problema è dovuto ad altri componenti hardware dell’unità Science Instrument Command and Data Handling (SI C&DH).
La ricerca del malfunzionamento procede per tentativi (ovviamente non è possibile vedere e toccare i componenti), ma ora è necessario effettuare lo switch al modulo Command Unit/Science Data Formatter (CU/SDF) di riserva che, a sua volta, richiede l’attivazione di altri moduli connessi all’unità SI C&DH. Questa operazione è molto rischiosa perché, in caso di errori, il telescopio diventerà inutilizzabile.
Da due giorni sono in corso i test della procedura di backup che verrà replicata nello spazio. Paul Hertz ha sottolineato che il team di ingegneri deve trovare la soluzione pensando a tutte le cose che potrebbero andare storte e ordinarle in base alla probabilità. Prima di inviare i comandi al telescopio occorre l’approvazione dai piani alti della NASA. Un piccolo errore significherebbe la fine di Hubble.
Hertz crede che il telescopio possa tornare a funzionare e continuare la sua missione scientifica per molti anni (teoricamente fino al 2040). Il successore James Webb dovrebbe essere lanciato nello spazio a fine ottobre.
Aggiornamento (9/07/2021): la NASA ha comunicato che i test della procedura sono stati completati. Lo switch alle unità di backup verrà effettuato la prossima settimana.