Il nuovo telescopio spaziale James Webb, lanciato durante il periodo natalizio, ha finalmente raggiunto un nuovo step del suo viaggio: non si tratta di qualche ostacolo superato, bensì del dispiegamento dello scudo termico. Questa protezione, che è stata annunciata come totalmente aperta e funzionante dalla NASA attraverso un post su Twitter, è composto da cinque strati e la loro apertura è stato uno dei momenti più complessi e critici di tutta la missione.
Il processo di apertura di questi cinque strati è stato effettuato attraverso un complesso sistema di cavi e carrucole che, tendendosi, hanno permesso l’apertura di tre enormi fogli di Kapton: questi infatti erano piegato su se stessi per permettere al telescopio Webb di entrare dentro l’ogiva del razzo Ariane-5 che lo ha lanciato nello spazio.
Il prossimo passo, dopo lo scudo termico, sarà lo specchio secondario e il grande specchio
La notte tra il 3 e il 4 gennaio è partita la messa in tensione, che ha permesso a questi fogli di posizionarsi a protezione del telescopio contro i raggi del Sole. I fogli hanno raggiunto una dimensione di 21 metri di lunghezza e 14 di larghezza.
A seguire, tra qualche giorno, verranno aperti anche lo specchio secondario e il grande specchio, concludendo le operazioni di copertura termica del telescopio Webb. Thomas Zurbuchen, amministratore associato del direttorato della NASA per le missioni scientifiche, ha detto:
Questa è la prima volta che si è tentato di mandare un telescopio così grande nello spazio. Webb non ha richiesto solo un accurato assemblaggio, ma anche un accurato dispiegamento. Il successo del suo dispiegamento più sfidante, quello dello scudo solare, è un’incredibile prova dell’ingegnosità e delle capacità ingegneristiche che permetteranno a Webb di centrare i suoi obiettivi scientifici.
Ogni strato della protezione è rivestita di metallo riflettente, per dare un fattore di protezione solare pari a un milione: in questo modo, abbassando la potenza dell’energia solare impattante il telescopio da 200 kilowatt fino a nemmeno 1 watt, il dispositivo potrà rimanere abbastanza freddo per osservare l’universo e i corpi celesti nel medio infrarosso. La missione è svolta dalla NASA, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e l’Agenzia Spaziale Canadese (CSA).