Il Telescopio Spaziale James Webb è ad oggi il più potente mai costruito, e ha una serie di strumenti che permetteranno nel prossimo futuro di vedere moltissimi corpi celesti.
Le operazioni ufficiali partiranno quest’estate, nel frattempo il Telescopio Spaziale si sta calibrando e preparando, ma sappiamo per certo che le sue camere ad alta definizione e i suoi strumenti a infrarossi potranno catturare molte meraviglie dell’universo.
Webb nasce dall’unione delle tecnologie di Hubble e Spitzer
Daniel Weisz, associate professor di astronomia alla University of California, Berkeley, nonché capo del programma Early Release Science del Telescopio, ha detto:
I Telescopi della NASA Hubble e Spitzer hanno rivoluzionato il settore, aprendo le porte all’universo infrarossi, oltre il reame delle luci rosse visibili. Webb è un a diretta evoluzione di queste missioni, unendo la visione infrarossa dell’universo di Spitzer con la sensibilità e la risoluzione di Hubble.
L’obiettivo sarà quello di studiare principalmente la materia oscura, il ciclo di vita delle stelle e l’universo primordiale. Mentre infatti gli astronomi pensano che ciò che spinge all’espansione l’universo è la materia oscura, sperano di scoprire di quanto si espande grazie a Webb.
Il Telescopio Spaziale Webb sarà in grado infatti di vedere straordinari dettagli delle stelle, e quindi magari calcolare la distanza tra di loro diventerà possibile al punto da capire il rateo di espansione dell’universo.
Lo studio con Webb procederà analizzando le galassie nel Local Group, un cluster di 20 galassie con un diametro di circa 3 megaparsecs (10 milioni di anni luce), un valore che potrebbe sembrare gigantesco (un anno luce equivale a 9.461 miliardi di chilometri) ma che in termini astronomici sono “abbastanza vicini”. Nelle galassie lontane non c’è modo di vedere nel dettaglio ciò che invece Webb potrà vedere in quelle più “vicine”, e per questo i ricercatori hanno scelto nel programma di studiare questi cluster.