Roma – Una telefonata di cinque minuti può costare 10 euro? La risposta affermativa a questa domanda la forniscono Movimento Difesa del Cittadino e Altroconsumo , che puntano il dito sui servizi telefonici con prefisso 892.
Non solo quello fornito dalla società Il numero Italia srl , quel famoso 892.892 che da qualche mese imperversa negli spot televisivi e radiofonici, ma anche i servizi informativi legati al 892.412 di Telecom Italia e al veterano degli spot 892 424 (detto anche 89.24.24) di Seat Pagine Gialle.
E’ opportuno evidenziare che l’utilizzo di questi servizi di informazione, e il sostenimento dei relativi costi, può perlopiù essere evitato da chi grazie a internet è in grado di accedere ai servizi gratuiti reperibili su web (come ad esempio www.paginebianche,it, www.info412.it, www.paginegialle.it). Ma, qualora non si disponga di un collegamento internet, questi servizi possono essere utili e necessari: per questo motivo è importante essere puntualmente e correttamente informati sulle tariffe praticate.
Altroconsumo ha pubblicato un prospetto comparativo con i costi dei vari servizi. Movimento Difesa del Cittadino, con l’intenzione di fare chiarezza su qualità e costi e servizi offerti, nei primi due giorni di settembre si è impegnata in un monitoraggio sui tre servizi, effettuando da un telefono domestico privato circa 100 chiamate, chiedendo informazioni di vario tipo relativamente a uffici pubblici, ristoranti, officine, negozi.
Per quanto riguarda la qualità del servizio, l’esito della ricerca evidenzia che la durata media di una telefonata per ottenere l’indirizzo è stata di circa tre minuti. La percentuale di insuccesso, cioè di chiamate concluse con l’ottenimento di informazioni errate, è stata pari al 3,5%.
I costi rilevati da MDC sui tre servizi, che sono stati riassunti in un alcune tabelle si sono rivelati piuttosto elevati, sebbene conformi alle tariffe stabilite dall’ Authority : in alcuni casi superiori ai 5 euro per 3 minuti di conversazione, fino ad un massimo di 10 ? per 5 minuti.
Il Movimento Difesa del Cittadino commenta così, in una nota, quanto emerso dalla propria inchiesta: “Tariffe appiattite verso l’alto, costi poco comprensibili dall’utente ed errori nelle informazioni”. “A due anni e mezzo dalla Delibera dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Delibera N° 9/03/CIR) che ha liberalizzato questi servizi, non c’è una vera concorrenza perché i prezzi applicati dalle tre società sono al limite massimo stabilito dall’Autorità. Oltretutto, conoscere i costi delle chiamate non è facile, perché l’utente deve fare una seconda chiamata ad un numero verde. Il Movimento Difesa del Cittadino segnalerà questa inaccettabile situazione al limite del cartello”.
Dario Bonacina