Temu, l’applicazione che sta spopolando in questo periodo, sta attirando l’attenzione non solo per la sua rapida ascesa in termini di popolarità, ma anche per le crescenti preoccupazioni riguardo alla privacy degli utenti. Mentre la sicurezza dei giocattoli per bambini venduti sulla piattaforma è sotto i riflettori, gli esperti mettono in guardia anche dalla condivisione di dati privati in cambio di 100 euro…
L’operazione Cash Reward: un’offerta allettante che nasconde insidie
Temu ha lanciato un’operazione denominata Cash Reward, che offre agli utenti circa 100 euro in cambio delle loro informazioni sensibili. Tuttavia, la pagina promozionale non menziona esplicitamente questo scambio, che potrebbe minacciare ulteriormente la posizione dell’app in Italia, già in pericolo. Adrianus Warmenhoven, esperto di cybersicurezza di NordVPN, avverte in un comunicato stampa che l’offerta ha riscosso un grande successo, stando al feedback online.
Nella sua dichiarazione, Adrianus Warmenhoven esprime preoccupazione per la quantità di informazioni che gli utenti sono costretti a fornire per accaparrarsi l’offerta di 100 euro. L’esperto mette in guardia i consumatori dalle implicazioni di questa operazione, che li espone a gravi rischi, come gli attacchi hacker e il furto di identità. Temu, contattata da The Tab, si difende spiegando che si tratta semplicemente di un modo per “migliorare l’esperienza del cliente” e sottolinea che “promozioni simili” vengono effettuate da altre aziende in diversi mercati.
Temu raccoglie una vasta gamma di dati personali
L’operazione Cash Reward consente a Temu di accedere a dati altamente sensibili degli utenti. L’azienda cinese, che compete pericolosamente con la connazionale Alibaba, raccoglie foto, nomi, immagini, voci, dichiarazioni, informazioni sulla vita privata, città di nascita, Paese e persino le opinioni degli utenti. L’applicazione giustifica questa raccolta “per scopi promozionali o pubblicitari“, senza che gli utenti ricevano alcuna notifica.
I dati raccolti possono essere “condivisi con terze parti“, afferma The Standard. Tuttavia, non è chiaro come Temu e altre aziende utilizzeranno queste informazioni al di fuori di promozioni e pubblicità. La trasparenza non è un punto di forza per le aziende tecnologiche, ancor meno quando provengono dalla Cina, sollevando ulteriori dubbi sulla gestione dei dati personali degli utenti.