Continua la “guerra” degli Stati Uniti contro i servizi cinesi. Stavolta la denuncia è stata presentata dal Procuratore Generale dell’Arkansas (Tim Griffin) nei confronti di PDD Holdings, proprietaria di Temu, piattaforma di e-commerce concorrente di Shein, AliExpress e Amazon. Secondo l’accusa, l’azienda cinese utilizzerebbe le app Android e iOS per rubare i dati degli utenti.
Temu è un malware
Il Procuratore ha denunciato PDD Holdings per la violazione delle leggi dell’Arkansas sulle pratiche commerciali ingannevoli (Deceptive Trade Practices Act) e sulla privacy (Personal Information Protection Act). Secondo Griffin, le app di Temu funzionano come uno spyware. Chiedono l’accesso a tutti i dati presenti sullo smartphone (contatti, messaggi, documenti), alla posizione geografica e alla fotocamera.
Dopo l’installazione, le app possono ricompilare se stesse e cambiare le impostazioni sulla privacy scelte dagli utenti. Ciò permette di raccogliere numerose informazioni senza autorizzazione che l’azienda cinese vende a terze parti. Secondo il Procuratore Temu non è un marketplace come Amazon o Walmart, ma è solo un business basato sul furto dei dati.
Tra l’altro, l’azienda è guidata da un gruppo di ex dirigenti del Partito Comunista Cinese, quindi ci sarebbero anche rischi per la sicurezza nazionale (in pratica, la stessa accusa rivolta contro TikTok). All’inizio di maggio, la sede centrale è stata spostata da Shanghai a Dublino.
Il Procuratore chiede al giudice di imporre il blocco della raccolta dei dati e un risarcimento di 10.000 dollari per ogni violazione. A fine maggio, la Commissione europea ha designato Temu come VLOP (Very Large Online Platform), quindi dovrà rispettare gli obblighi più stringenti previsti dal Digital Services Act.
Aggiornamento (28/06/2024)
Un portavoce di Temu ha rilasciato la seguente dichiarazione:
Siamo sorpresi e delusi dall’ufficio del procuratore generale dell’Arkansas per aver intentato questa causa senza alcuna indagine indipendente. Le accuse mosse nella causa si basano sulla disinformazione che circola online, principalmente da parte di un venditore allo scoperto, e sono completamente infondate. Neghiamo categoricamente le accuse e ci difenderemo vigorosamente. Comprendiamo che, essendo una nuova azienda con un modello di catena di fornitura innovativo, alcuni potrebbero fraintenderci a prima vista e non accoglierci. Siamo impegnati a lungo termine e crediamo che il controllo andrà a beneficio del nostro sviluppo. Siamo fiduciosi che le nostre azioni e i nostri contributi alla comunità parleranno da soli nel tempo.