Tra i più snervanti fenomeni sociali che si verificano in aeroporto ci sono i controlli di sicurezza: scanner di vari tipi, metal detector (ormai forse in fin di vita ), sbirciatori di bulbi oculari. Tutti ficcanaso elettronici il cui scopo è prevenire guai di origine terroristica o assimilati. Ora ce ne è uno nuovo, che dovrebbe però sveltire le procedure e salvare qualcuno da imbarazzi: è SecuriScan , lo scanner sbirciascarpe .
Nato con l’obiettivo di indagare in un altro di quei luoghi che gli addetti ai lavori ritengono facile – e frequente – nascondiglio di strumenti atti all’offesa, il SecuriScan è frutto degli studi del professor Wuqiang Yang, della Scuola di Ingegneria Elettrica ed Elettronica della Manchester University . Secondo il luminare, è in grado di rilevare e individuare oggetti sospetti istantaneamente .
“La maggior differenza tra il SecuriScan e gli altri metodi consiste in una tecnologia brevettata che non impiega alcuna fonte di radiazioni come i raggi X, che causano preoccupazioni per l’incolumità personale e sono costosi sia da acquistare che da manutenere. Non usa neppure microonde, che è la stessa tecnologia usata nei forni e causa anch’essa allarmismo e preoccupazioni”, dice Yang.
Già, ma allora cosa impiega per agire? Impossibile, al momento, saperlo con esattezza: è un sistema brevettato e sembra che faccia uso di rivelazione elettrica e magnetica, ma manca qualsiasi ulteriore dettaglio tecnico. Si tratta, inoltre, di un sistema appena concepito: “Al momento ciò che abbiamo è uno strumento di laboratorio. Ora dobbiamo svilupparne una versione proponibile e per questo abbiamo bisogno della cooperazione di industrie e autorità”, spiega il luminare, secondo cui il prezzo finale del dispositivo dovrebbe essere di qualche migliaio di dollari e potrebbe essere installato ovunque.
Nessuna voce, per ora, circa possibili proposte concrete di adozione da parte di organizzazioni aeroportuali od organismi preposti ai controlli, salvo un generico interesse da parte dei responsabili della sicurezza in alcuni aeroporti statunitensi e britannici. A differenza di altre proposte analoghe , di cui pure esiste un vaglio di adozione, questo nuovo strumento sembra possa essere realizzato anche in versione “palmare”, per controllare ad esempio i bagagli abbandonati.
Marco Valerio Principato