La maggioranza degli utenti non legge i termini d’uso dei servizi perché sono troppo lunghi e spesso difficili da comprendere. Ci vorrebbe quindi un riassunto più breve e chiaro. Tre politici statunitensi hanno depositato una proposta di legge, denominata TLDR Act, che dovrebbe obbligare siti e app alla pubblicazione di un sommario con le principali informazioni all’inizio della pagina.
Too Long; Didn’t Read
TL;DR è un popolare acronimo per “Too Long; Didn’t Read” (Troppo lungo; Non ho letto) che viene utilizzato per riassumere un concetto in poche parole. Lo stesso acronimo è stato scelto dai tre politici statunitensi, ma il loro TLDR significa “Terms-of-service Labeling, Design and Readability“. L’obiettivo della proposta di legge è migliorare la trasparenza online e dare ai consumatori informazioni chiare sull’uso e la raccolta dei loro dati personali.
Secondo uno studio del 2012, un utente medio dovrebbe impiegare 76 giorni lavorativi per leggere tutti i termini d’uso dei servizi. Considerata la lunghezza e la complessità del linguaggio, la maggioranza di essi accetta le condizioni contrattuali senza leggere nulla. Se il TLDR Act verrà approvato, all’inizio della pagina dei termini del servizio dovrà essere inserito un sommario che indica:
- il tipo di informazioni che viene raccolto
- se i dati sono necessari per fornire il servizio
- un grafico che mostra come i dati sono condivisi con terze parti
- se l’utente può cancellare i dati con le istruzioni per farlo
- un elenco di data breach degli ultimi tre anni
L’obbligo non vale per le piccole aziende. In caso di violazione è possibile l’intervento della FTC (Federal Trade Commission) o dei procuratori generali.