Sembra l’incipit di un film apocalittico, ma in realtà è solo il risultato di una ricerca condotta che dimostrerebbe un raffreddamento del nucleo della terra più veloce di quello ipotizzato in precedenza. Sfruttando un laser pulsato, è stato riscaldata un’unità diamantata di bridgmanite, una sostanza presente nella linea di demarcazione tra nucleo e mantello, ed è stato scoperto che il valore della conduttività termica è sempre stato maggiore di circa il 150%.
Lo studio, di Motohiko Murakami del Politecnico di Zurigo e dei suoi colleghi del Carnegie Institution for Science di Stanford ha scoperto che questo materiale, che compone il 93% del mantello sopra i 2700 km, ha dei valori diversi da quelli iniziali.
La terra e il suo nucleo stanno diventando inattivi più velocemente di quanto si pensasse
Con un valore di conduttività termica maggiore di 1,5 volte, il flusso di calore che parte dal nucleo verso il mantello sarà di conseguenza maggiore, dimostrando un raffreddamento più rapido del previsto. Ciò che spaventa gli scienziati riguarda però il fatto che, una volta raffreddata, la bridgmatite diventa post-perovskite, la quale ha un valore di conduttività termica persino maggiore.
Di fatto questo velocizzerebbe ulteriormente il raffreddamento del nucleo terrestre. Motohiko Murakami spiega:
I nostri risultati potrebbero darci una nuova prospettiva sull’evoluzione delle dinamiche della Terra che si sta raffreddando, diventando inattiva molto più velocemente del previsto.
Ora parte lo studio dei tempi effettivi di raffreddamento: prendendo tutti i dati rilevati attraverso questi calcoli, Murakami e il suo team lavoreranno per capire quanto effettivamente ci voglia al raffreddamento del nucleo. Quando il nucleo terrestre si spegnerà, la Terra verrà privata del suo campo magnetico, bloccando definitivamente le attività geologiche e facendo diventare il pianeta, a tutti gli effetti, una sfera rocciosa (decisamente diversa da ciò che invece era in principio, ovvero una sfera piena di magma in superficie).