Arrivata di recente a posizionarsi tra le 15 criptovalute più importanti in termini di market cap, passando da un valore inferiore a 1 euro a 42 euro in meno di un anno, Terra (LUNA) è certamente uno degli asset maggiormente capaci di attirare nell’ultimo periodo l’attenzione di coloro attivi sul fronte del trading.
Terra (LUNA): cos’è e come funziona
Creata nel 2018 fa da Daniel Shin e Do Kwon, è un protocollo blockchain su cui poggiano sempre più piattaforme di pagamento, localizzate a livello geografico in particolare nella regione Asia-Pacifico. Si tratta di un progetto nato con l’obiettivo di garantire che monete di corso legale (come euro, dollaro USA, won sudcoreano, tugrik mongolo, yuan cinese, yen giapponese e sterlina britannica) abbiano una controparte digitale come stablecoin (il suo ecosistema ne ospita già diverse), per poi consentire l’esecuzione di transazioni digitali. Impiega un algoritmo Proof od Stake. Questa la descrizione fornita dal broker.
Il token nativo di Terra è LUNA, che viene utilizzato per stabilizzare i prezzi delle stablecoin del protocollo. I possessori di LUNA possono anche partecipare e votare in merito alle proposte di governance nella rete.
Di seguito un confronto tra le LUNA, ETH e SOL, proposto da Bitpanda, che afferma come la prima delle tre sia sulla buona strada per diventare un concorrente di Ethereum. A caratterizzarla soprattutto l’indice TPS (Transactions per Second) ad oggi significativamente più elevato.
Per tutti gli altri dettagli su Terra (LUNA), così come sui casi d’uso legati ai protocolli Mirror e Anchor, invitiamo a consultare l’approfondimento proposta da Bitpanda, raggiungibile dal link a fondo articolo.