E se vi dicessimo che a dispetto di quanto ci è sembrato il 2020 è durato meno del previsto? Questo perché la Terra ha aumentato la velocità di rotazione attorno al proprio asse. A renderlo noto le complesse apparecchiature di misurazione del tempo dell’IERS (International Earth Rotation and Reference Systems Service) di Parigi. La differenza non sarebbe apprezzabile in altro modo, ammonta a pochi millisecondi, che potrebbero però potenzialmente risultare sufficienti per mettere in crisi alcuni sistemi basati proprio su una corretta e precisa scansione del tempo.
Il 2020 ci è parso infinito, ma è durato meno
La responsabilità va attribuita all’azione di diversi fattori: i fenomeni che si verificano nelle profondità, i venti e le correnti oceaniche, alcuni sbalzi significativi della pressione atmosferica. In soli dodici mesi sono stati registrati ben 28 giorni dalla durata più breve dell’ultimo mezzo secolo. A cambiare nel 2020 rispetto al passato è il fatto che se negli ultimi decenni la velocità era diminuita, in questo caso è aumentata.
Dovesse accadere di nuovo nel 2021 appena inaugurato, la comunità scientifica potrebbe decidere di ricorrere nuovamente a quello che viene definito il secondo intercalare. Introdotto all’inizio degli anni ’70, in meno di 50 anni è stato aggiunto al tempo che passa per un totale pari a 27 volte con l’obiettivo di sincronizzare gli orologi al moto di rotazione del pianeta e scongiurare così il rischio di anomalie legate ad esempio ai sistemi di comunicazione.
In passato si è già dimostrato come l’introduzione del cosiddetto leap second possa essere eseguita senza particolari problemi: nessuna apocalisse informatica in stile millenium bug. Per quello ci sarà da attendere il 19 gennaio 3001.