La proposta della Commissione europea era in discussione da quasi tre anni. Ieri è arrivata la definitiva approvazione da parte del Parlamento europeo. Le piattaforme Internet devono rimuovere i contenuti terroristici online entro un’ora dalla ricezione dell’ordine da parte delle autorità competenti. La decisione continua però a suscitare forzi dubbi sulla reale efficacia.
Cancellare i contenuti entro 60 minuti
La nuova legge riguarda contenuti (testo, immagini, audio e video) che “incitano, sollecitano o contribuiscono a reati terroristici, forniscono istruzioni per tali reati o sollecitano le persone a partecipare a un gruppo terroristico“. Copre inoltre “materiale che fornisce indicazioni su come produrre e utilizzare esplosivi, armi da fuoco e altre armi a fini terroristici“. Come accaduto in varie occasioni, gli autori di attentati terroristici sfruttano i social network per pubblicizzare (anche in live streaming) le loro azioni.
In base alla legge approvata dal Parlamento europeo, i fornitori dei servizi dovranno rimuovere o disattivare l’accesso ai contenuti in tutti gli stati membri entro 60 minuti dall’ordine ricevuto dalle autorità competenti. Ogni paese stabilirà l’ammontare della sanzione da applicare in caso di superamento del termine, stabilito in base alla natura della violazione e alle dimensioni dell’azienda (si parlava di una somma fino al 4% del fatturato).
Le piattaforme Internet non sono obbligate a monitorare o filtrare i contenuti, ma devono mettere in atto misure che ne impediscano la diffusione (senza l’obbligo di utilizzare tool automatizzati). Ogni anno le aziende dovranno pubblicare un report con le azioni attuate per bloccare la diffusione dei contenuti terroristici.
Sono esclusi i contenuti che riguardano il terrorismo, solo se pubblicati a scopi educativi, giornalistici, artistici o di ricerca. La nuova legge entrerà in vigore 12 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e verrà applicata a partire dai 12 mesi successivi.
Già prima dell’esame da parte del Parlamento europeo, la legge ha suscitato numerose critiche. Innanzitutto il termine di un’ora potrebbe essere troppo breve per le piattaforme più piccole con meno risorse. Anche se non è previsto l’obbligo, molte aziende attiveranno comunque tool automatizzati che, se poco “intelligenti”, potrebbero rimuovere anche contenuti legittimi. Infine, i governi più autoritari potrebbero sfruttare la legge per imporre la cancellazione dei contenuti pubblicati dagli oppositori politici.
Una simile legge era stata approvata in Francia a maggio 2020, ma è stata successivamente bocciata dalla Corte Costituzionale.