Negli States tre proprietari di autovetture Tesla hanno citato in giudizio la casa produttrice californiana con una denuncia che ambisce allo stato di class action, presentata attraverso lo studio legale di Hagens Berman specializzato nella difesa dei diritti dei consumatori. Alla base dell’azione legale viene lamentato il fatto che le auto acquistate a fine 2016 dai querelanti mancherebbero di alcune delle principali caratteristiche di sicurezza promesse e mai ottenute, motivo per cui Tesla sarebbe rea di frode e pratiche commerciali ingannevoli.
Più precisamente, ad essere sotto accusa sarebbe il mancato rilascio dell’aggiornamento del nuovo pacchetto software noto come AP2 riguardante le caratteristiche standard di sicurezza e di miglioramento del sistema di guida assistita annunciato già a settembre .
I tre querelanti inoltre affermano di aver pagato 5000 dollari per aggiornamenti software che si aspettavano di ricevere immediatamente, ma rivelatisi vaporware , e funzionalità aggiuntive che su altre auto sono ormai diffuse come la frenata automatica di emergenza ( Automatic Emergency Braking – AEB ).
Nel febbraio 2017, Dean Sheikh, uno dei tre querelanti residente in Colorado, ha ricevuto un aggiornamento over the air per la sua Tesla S 60D sostenendo che una volta accesa: “il sistema funzionava in modo imprevedibile, a volte uscendo dalle corsie, barcollando o pestando sui freni senza motivo e senza rallentare o fermarsi in prossimità di altri veicoli o ostacoli. Questo ha reso il sistema Autopilot non adatta ad essere utilizzato in sicurezza”.
Nelle argomentazioni della denuncia viene riportato inoltre che “La suite di funzioni standard di sicurezza promessa rimane inutilizzabile inclusi l’Automatic Emergency Braking (AEB), gli allarmi di collisione laterale, i tergicristalli automatici e gli abbaglianti automatici. Le funzioni avanzate di Autopilot sono semplicemente troppo pericolose per essere utilizzate e sono quindi completamente inutili, nonostante i 5000 dollari che Dean Sheikh ha pagato”.
Keely Sulprizio, portavoce di Tesla, ha rilasciato una dichiarazione ufficiale ad ArsTechnica.com in cui respinge le accuse definendole “in malafede, come evidenzia anche il fatto che nella causa vengano travisati molti fatti, finalizzato ad assicurasi la copertura delle spese legali derivanti da una legittima azione legale”. Nella dichiarazione viene inoltre spiegato che il software Autopilot Enhanced “è un prodotto che si completerà nel tempo in modo incrementale” e si afferma che la denuncia del gruppo contribuisce a diffondere “il tipo di disinformazione che minaccia di nuocere alla sicurezza dei consumatori”.
Luca Algieri