Nell’enunciare i progetti futuri del gruppo Tesla, in questi giorni Elon Musk ha delineato una visione molto chiara che coinvolge tanto i propri veicoli elettrici, quanto le PowerWall ed il peculiare fotovoltaico firmato SolarRoof: il futuro dell’energia sta nella capacità di avere una produzione distribuita della stessa.
Nulla di nuovo sotto il sole, verrebbe da dire: chi ha seguito l’evolversi del settore ben sa quanto la via d’uscita dai combustibili fossili stia nell’espansione delle fonti rinnovabili, ma che queste ultime richiedano altresì una forte distribuzione delle fonti di approvvigionamento. Non si vive di soli impianti di grandi dimensioni, insomma: se ogni casa ha un suo punto di produzione privato, allora si potrà andare molto più lontano.
Fotovoltaico, batterie, mobilità
La forza della vision di Tesla sta però nella sua perfetta simbiosi con quelle che sono le prospettive delle istituzioni, portando così sullo stesso fronte tanto il pubblico quanto il privato. Scommettere in una energia rinnovabile distribuita significa ridurre la dipendenza dal petrolio e dalla geopolitica che lo circonda da sempre, significa abbassare le emissioni e significa dar vita ad una rete di distribuzione “mesh”, incardinata su nuovi principi di produzione, smistamento e consumo.
L’obiettivo di Tesla ha solo in second’ordine la sostenibilità, poiché quest’ultima non è fine ma mezzo: Tesla ha infatti nel proprio DNA tutti gli ingredienti necessari per dar vita a questa visione, casa per casa. I pannelli SolarRoof per la produzione, gli accumulatori PowerWall per la conservazione, le auto per la mobilità. Tutto assieme, il pacchetto Tesla (che sta per diventare sempre più integrato anche a livello commerciale) diventa la molecola essenziale per dar corpo a quell’autarchia energetica a cui qualsiasi Paese al mondo ormai ambisce.
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Elon Musk ha fatto mea culpa sui primi passi del progetto SolarRoof (mai veramente decollato), ha annunciato l’aumento di capacità delle proprie PowerWall (ambito sul quale la concorrenza è più importante) e con Tesla ha messo a segno una nuova trimestrale di conferma (anche grazie alla scommessa Bitcoin, che in termini energetici rappresenta però più che altro un paradosso poco virtuoso). L’integrazione tra le parti alza però il livello della scommessa, poiché porta sotto lo stesso brand una interpretazione univoca di una vision di lungo respiro. Pubblico e privato remano nella stessa direzione e questo potrà accelerare il passo per tutti.