Tesla ha licenziato 200 dipendenti al lavoro su Autopilot?

Tesla: via 200 dipendenti al lavoro su Autopilot?

Rumor (non confermati) sul licenziamento di 200 dipendenti Tesla al lavoro su Autopilot e sulla chiusura di un ufficio in California.
Tesla: via 200 dipendenti al lavoro su Autopilot?
Rumor (non confermati) sul licenziamento di 200 dipendenti Tesla al lavoro su Autopilot e sulla chiusura di un ufficio in California.

All’inizio di giugno, una voce di corridoio ha anticipato la volontà manifestata da Elon Musk di tagliare il 10% dei dipendenti Tesla. Una misura straordinaria, pensata per far fronte alla possibile recessione alle porte. Un round di licenziamenti che, se confermato, arriverebbe a colpire circa 11.000 persone impiegate a livello globale. La prima tranche sembra già essere stata annunciata, almeno internamente, come riportato da Bloomberg. A esserne interessati sono 200 lavoratori impegnati sul progetto Autopilot.

Via 200 dipendenti Tesla al lavoro su Autopilot

La stessa fonte ha reso nota la chiusura di un ufficio situato a San Mateo, in California. I 350 collaboratori lì attivi sono stati trasferiti in un’altra location dell’azienda, nelle vicinanze. Dai vertici e dai portavoce della società non sono giunte al momento conferme (né smentite) a proposito dell’indiscrezione.

Dalle informazioni trapelate si apprende che la comunicazione sarebbe stata notificata allo staff all’inizio di questa settimana. Molti di coloro rimasti senza un’occupazione erano impegnati nell’analizzare e valutare i feedback provenienti dai possessori di una Tesla.

Di recente, Elon Musk ha imposto ai dipendenti del gruppo di tornare in ufficio, confermando la propria visione critica a proposito dello smart working. L’alternativa? Non la più allettante delle prospettive: rassegnare le dimissioni. Posti di fronte al bivio, quasi tutti hanno deciso di sottostare alle richieste del CEO. Secondo un articolo pubblicato da The Information, però, non appena arrivati all’impianto produttivo di Fremont, molti si sono resi conto di non aver più a disposizione né uno stallo in cui parcheggiare né tantomeno una scrivania.

Intanto, prosegue l’anomalo silenzio dell’uomo più ricco al mondo su Twitter, piattaforma che, ricordiamo, è interessata da una complessa acquisizione annunciata nei mesi scorsi. L’ultimo post risale al 21 giugno, oltre una settimana fa, un periodo insolitamente lungo per un utente tanto prolifico seguito da oltre 100 milioni di follower.

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Fonte: Bloomberg
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Pubblicato il
29 giu 2022
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