La produzione della Tesla Model Y prenderà il via entro la fine del prossimo anno. Il debutto del SUV elettrico sul mercato potrebbe dunque già avvenire entro il 2020, stando alla più ottimistica delle previsioni. A comunicarlo è stato Elon Musk, nel corso di una conferenza con gli azionisti che ha accompagnato la pubblicazione dei risultati finanziari relativi all’ultima trimestrale.
Tesla Model Y, il SUV elettrico
Il CEO del gruppo parla del veicolo fin dal 2015, ma ad oggi l’auto non è mai stata avvistata nemmeno sotto forma di prototipo. Per Musk sarà un enorme successo dal punto di vista commerciale, con vendite di gran lunga superiori rispetto a quelle della Model 3, costi di produzione inferiori e attese ridotte per gli acquirenti. Questo perché la vettura verrà quasi interamente assemblata nella Gigafactory del Nevada e sfruttando sia la piattaforma sia gli impianti già collaudati per la realizzazione della berlina (le auto condivideranno il 75% circa delle parti). Non sarà dunque più necessario spostarne le componenti verso la fabbrica di Fremont in California dove oggi prende vita la Model 3. Questo un estratto della comunicazione distribuita da Tesla agli investitori.
Questo sarà un anno incredibilmente eccitante per Tesla. La Model 3 si trasformerà un prodotto globale, la profittabilità del nostro business dovrebbe diventare positiva e sostenibile, la nuova Gigafactory di Shanghai inizierà a produrre veicoli e cominceremo a prepararci per la realizzazione della Model Y.
Q1 2018, la trimestrale
Tornando alla trimestrale, Tesla ha chiuso il Q4 2018 con 7,2 miliardi di dollari di entrate e un attivo pari a 139 milioni di euro. A questo si aggiungono vendite al di sopra delle aspettative formulate dall’azienda, ma in ogni caso inferiori rispetto a quelle degli analisti.
Si tratta del secondo periodo chiuso in positivo dopo sette negativi, merito soprattutto della già citata Model 3 che sta debuttando sul mercato a livello internazionale. Il gruppo sta attraversando un momento di profonda riorganizzazione interna che nelle scorse settimane ha portato a una forte riduzione della forza lavoro: via il 7% dei dipendenti.