Tesla Motors ha denunciato BBC per un servizio del programma Top Gear : in esso le performance della sua macchina elettrica non sarebbero state adeguatamente rappresentate.
La trasmissione risale a tre anni fa ma, dice Tesla, allora era una piccola azienda che pensava di poter tollerare le critiche. O che forse riteneva che fosse utile seguire l’adagio “bene o male, basta che se ne parli”.
Ora invece quella piccola azienda ha avuto un ottimo impatto in Borsa, stretto un accordo con Toyota e raccolto fondi governativi. E quindi ritiene di avere tempo (il suo primo modello di automobile elettrica “S” è atteso per il 2012) e risorse per iniziare la sua prima battaglia legale .
Inoltre, i danni del programma non si sarebbero conclusi con la singola trasmissione: i contenuti sono poi stati ritrasmessi, pubblicati online e venduti via DVD .
Nella trasmissione sarebbe stata sminuita l’autonomia del veicolo , e non di poco: in base a test condotti da Tesla, secondo i parametri stabiliti per le macchine elettriche dell’Unione Europea (testimoniati e certificati da una parte terza dal dipartimento dei Trasporti olandese) il veicolo avrebbe un’autonomia di 200 miglia (321 chilometri), mentre il programma avrebbe mostrato la macchina fermarsi dopo appena 55 miglia (poco meno di 90 chilometri).
La trasmissione mostra anche una vettura costretta ad essere spinta da quattro uomini per rientrare nell’hangar dopo la prova. I dati raccolti da Tesla sui veicoli utilizzati nelle prove mostrerebbero come nessuno di essi fosse sceso sotto il 20 per cento della carica a disposizione.
Inoltre, durante la trasmissione uno dei veicoli testati avrebbe subito la rottura dei freni , mentre Tesla riferisce che pur essendoci stato un problema i freni fossero rimasti operativi e sicuri.
Tesla accusa il programma e il suo conduttore Jeremy Clarkson di aver scritto il copione del programma prima dei test con la tesi che “nel mondo reale non sembra funzionare”.
BBC ha dichiarato di schierarsi dalla parte del programma e che “difenderà vigorosamente la sua tesi”.
Claudio Tamburrino