Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione per chiedere alla Commissione europea di accelerare l’introduzione della tessera europea di sicurezza sociale. Si tratta di un documento digitale che faciliterà la mobilità dei lavoratori e la portabilità dei loro diritti (ad esempio la situazione contributiva e assicurativa). In Italia è già in corso un progetto pilota con il coinvolgimento di INPS.
Tessera digitale con blockchain?
La tessera europea di sicurezza sociale (European Social Security Pass in inglese) permette la verifica in tempo reale della situazione assicurativa e contributiva dei lavoratori da parte delle autorità nazionali dello Stato membro in cui intendono lavorare. Inoltre consente ai singoli paesi di combattere il lavoro nero e ai lavoratori di tracciare contributi e prestazioni di sicurezza sociale.
La tessera europea di sicurezza sociale porterà diversi benefici, come la protezione dei diritti dei lavoratori, lo snellimento delle procedure amministrative, il rispetto delle diversità dei sistemi nazionali di sicurezza sociale e il rispetto della normativa sulla privacy.
L’obiettivo dell’attuale progetto pilota, avviato a marzo in collaborazione con INPS, è valutare la fattibilità di una soluzione digitale che possa migliorare la verifica transfrontaliera della copertura previdenziale attraverso l’identificazione e l’autenticazione dei lavoratori. La soluzione è basata sulla piattaforma European Blockchain Services Infrastructure (EBSI).
Dopo aver risolto i problemi tecnici, organizzativi e legali, la tessera europea di sicurezza sociale dovrebbe essere introdotta entro il 2023. Il Parlamento europeo ha chiesto invece di anticiparne il debutto al 2022, includendo anche assicurazione sanitaria e pensioni. Non sarà necessario avere un numero di sicurezza sociale, in quanto per l’identificazione e l’autenticazione sarà possibile utilizzare le attuali soluzioni digitali (ad esempio la CIE) oppure la futura identità digitale europea.