L’annuncio arriva dai vertici del chipmaker statunitense Texas Instruments (TI), per il taglio di 1,700 posti di lavoro in una nuova strategia di riorganizzazione aziendale . La società di Dallas abbandonerà il mercato mobile a causa dei costi troppo elevati, surclassata dai suoi competitor e soprattutto dalla produzione casalinga adottata da giganti come Apple e Samsung.
Dal colosso di Cupertino al produttore coreano, le aziende attive nella distribuzione di smartphone e tablet hanno ormai adottato una strategia di produzione homemade dei chip su iPhone o Nexus 10. TI ha dunque deciso di non rilasciare più nuovi prodotti, continuando con la distribuzione di chip per i clienti storici come Amazon (e i suoi tablet Kindle Fire) .
Nessuna sorpresa per gli analisti di mercato, che già avevano intuito la strategia di rifocalizzazione sui processori OMAP – nei settori dell’auto o della robotica – e sui chip wireless su una vasta gamma di applicazioni embedded a lungo ciclo di vita , ad esempio quelle per la gestione delle attività domestiche.
Con il giro di licenziamenti, TI ha previsto un risparmio di 450 milioni di dollari entro la fine del 2013, a fronte di una riduzione del 5 per cento della sua forza lavoro globale . Oltre che il dominio di Qualcomm, l’azienda texana sembra aver sofferto il recente ingresso di Intel nel settore dei chip per smartphone e tablet.
Mauro Vecchio