Los Angeles (USA) – Nonostante il Parlamento statunitense abbia deciso di bocciare in prima lettura il mantenimento del principio di neutralità della Rete , gli attivisti del comitato Save The Internet hanno prontamente iniziato una controffensiva mediatica irriverente ed efficace.
L’ultima trovata dei sostenitori di questa causa , fondamentale per il futuro dell’ editoria digitale indipendente , è la creazione di una band : tre cantautrici si sono infatti riunite con il nome di ” The Broadband ” ed hanno già iniziato a produrre canzoni dal forte contenuto politico. Il sito dal quale è possibile ascoltare la canzone permette di inviare lettere di protesta ai politici statunitensi o contattare quotidiani cartacei e testate telematiche.
Il loro primo singolo, se così si può definire, si chiama God Save The Internet : non è una preghiera, tantomeno una parodia dell’inno britannico, ma una versione riarrangiata dell’intramontabile Mr. Tambourine Man scritta da Bob Dylan . La canzone è naturalmente distribuita via Internet: come si legge sul sito ufficiale del gruppo, la neutralità della Rete va salvata perché in questo modo “grandi e piccoli artisti hanno la possibilità di vendere le proprie idee ed i propri prodotti direttamente su Internet”, in un “mercato libero a disposizione di tutti”.
“L’idea che i cittadini del mondo stiano praticamente occupando le grandi autostrade della telecomunicazione, in mano a grandi colossi industriali”, dice la cantante Kay Hanley, “è praticamente ridicolo: se mai ci fosse una generazione Internet, questa è la battaglia da condurre in nome della nostra generazione”.
I membri del comitato Save The Internet hanno inoltre prodotto un breve videodocumentario , distribuito su YouTube , che spiega in modo chiaro i numerosi lati negativi del cosiddetto modello di Internet a due velocità : un modello possibile solo se il Parlamento degli Stati Uniti deciderà, come sembra, di estromettere definitivamente il principio di neutralità dal futuro della Rete.
Tommaso Lombardi