Si è soliti associare il protocollo BitTorrent, e più in generale i termini torrent o peer-to-peer, al fenomeno della pirateria. E, in effetti, fin dai tempi di Napster, eMule, WinMX e LimeWire, la diffusione non autorizzata di contenuti protetti da copyright è spesso transitata da questi circuiti. In verità, la tecnologia è estremamente utile e ancora oggi largamente impiegata per la distribuzione dei file in modo efficiente e sicuro. Ne scriviamo per celebrare i 20 anni (20 anni e un giorno, per essere precisi) di quello che è ritenuto il torrent più vecchio della storia, tuttora in distribuzione nella sua versione integrale. È relativo a The Fanimatrix: Run Program.
Scarica il torrent più vecchio: The Fanimatrix
Come si può intuire dal nome, si tratta di un cortometraggio amatoriale ispirato alla serie cinematografica The Matrix. È stato girato in Nuova Zelanda da un gruppo di ragazzi, con un budget di soli 500 dollari, gran parte dei quali spesi in abbigliamento e oggetti di scena. La registrazione è avvenuta su cassetta con una videocamera Sony, in nove giorni. La post-produzione è stata eseguita in Adobe Premiere, AfterFX e AlamDV. Qui sotto un fotogramma.
Come già anticipato, è il file torrent più longevo in circolazione. Lo si può scaricare in pochi secondi e mantenere in condivisione, almeno per un po’. Così facendo, si contribuisce alla sua permanenza nei meandri della grande Rete. Questa la data di creazione: 28 settembre 2003. Pesa 131 MB e dura poco più di 16 minuti.
Il regista Rajneel Singh ha iniziato con The Fanimatrix e poi trasformato la sua passione in una professione, come emerge dal curriculum su IMDb. Colui che ebbe l’idea di utilizzare BitTorrent per la distribuzione dei file, Sebastian Kai Frost (all’epoca non esistevano banda ultralarga né piattaforme di video sharing), ha invece dichiarato a TorrentFreak di voler riunire il cast in occasione del venticinquesimo anniversario, nel 2028, per registrare qualcosa di nuovo. Speriamo con un risultato migliore rispetto ai sequel del Matrix originale.
E se proprio non ve la sentite di immergervi nelle fresche acque del torrente, per mantenere viva la magia di un progetto capace di sopravvivere a se stesso, c’è sempre lo streaming su YouTube. È ancora online anche il sito ufficiale, seppur con qualche link interrotto di troppo e un layout che riporta in un click a un tempo ormai andato.