C’è anche Google tra coloro che stanno aspettando con una certa ansia The Merge. La testimonianza arriva da quello che può essere definito un piccolo easter egg comparso nel fine settimana sul motore di ricerca, che mostra il conto alla rovescia per il definitivo passaggio della blockchain Ethereum al sistema Proof-of-Stake.
Google, un countdown per The Merge di Ethereum
Nel momento in cui viene scritto e pubblicato questo articolo, il box raffigurato nello screenshot qui sotto compare solo ed esclusivamente nella versione in lingua inglese del servizio. Per attivarlo non bisogna far altro che digitare la query “ethereum merge”. Il gruppo di Mountain View specifica che si tratta di una stima, allegando dettagli in merito alla difficoltà di mining e all’hash rate.
È opera di Sam Padilla, sviluppatore facente parte del team Google Cloud e più nel dettaglio della squadra al lavoro sui progetti legati alle blockchain. Questo il suo post su Twitter che chiama in causa Vitalik Buterin, fondatore di Ethereum.
Tutti sono molto entusiasti per ciò che sta per accadere e apprezzano il lavoro svolto in questi anni.
Hey @VitalikButerin @drakefjustin & other @ethereum folks, go google "the merge" for a fun little surprise & appreciation.
Everyone is so excited for what is coming and appreciative of the work that has been going into this for years. pic.twitter.com/3bgifV6Ywn
— Sam Padilla (@theSamPadilla) September 9, 2022
Da più parti si ritiene che The Merge, anzitutto in considerazione dei benefici introdotti a livello di sostenibilità (la gestione dell’infrastruttura decentralizzata richiederà meno energia), possa avere conseguenze sull’intero settore delle criptovalute. Anche Bitcoin potrebbe accelerare i tempi verso la transizione a un’era a emissioni zero, arrivando a centrare l’obiettivo forse già entro i prossimi anni, secondo qualcuno prima di fine 2024.
Da verificare poi come questa rivoluzione in casa Ethereum sia in grado di spostare gli equilibri sul fronte del trading. Le piattaforme, gli exchange come Crypto.com e gli altri addetti ai lavori, stanno a guardare, tutti in attesa di comprendere cosa porterà con sé l’abbandono del Proof-of-Work.