Dall’inizio di dicembre, Elon Musk ha autorizzato alcuni giornalisti alla pubblicazione di vari documenti interni, noti come “The Twitter Files“, con l’obiettivo di evidenziare gli errori commessi dai vecchi dirigenti nella moderazione del social network. Poche ore dopo la divulgazione della quinta parte, Jack Dorsey ha scritto una newsletter su Revue per criticare il tipo di trasparenza scelto dal nuovo proprietario.
Dorsey contro Musk
I cosiddetti Twitter Files (parte 1, 2, 3, 4 e 5) sono una serie di documenti, messaggi Slack, email e screenshot di tool interni che evidenziano le decisioni prese dai precedenti dirigenti su vari argomenti, tra cui la censura dell’articolo del New York Post sul notebook di Hunter Biden e la sospensione dell’account di Donald Trump, in seguito alla rivolta del 6 gennaio 2021. Musk ha pubblicizzato i file con un tono complottista, evidenziando che i vecchi dirigenti e alcuni dipendenti erano in combutta con il governo.
Under pressure from hundreds of activist employees, Twitter deplatforms Trump, a sitting US President, even though they themselves acknowledge that he didn’t violate the rules: https://t.co/60PplztV4k
— Elon Musk (@elonmusk) December 12, 2022
Dorsey ha innanzitutto dichiarato che i social media devono essere resilienti al controllo delle aziende e dei governi, che solo l’autore originale dovrebbe rimuovere i contenuti pubblicati e che la moderazione dovrebbe essere effettuata da un algoritmo. L’ex CEO ammette di aver commesso diversi errori, sottolineando però che non esistevano cattive intenzioni o programmi nascosti quando sono state prese le decisioni di moderazione.
Anche se non viene direttamente nominato nella newsletter, Dorsey non approva l’operato di Musk. I Twitter Files dovrebbero essere pubblicati nella loro interezza (non solo estratti) per consentire a tutti di esprimere la loro opinione (in WikiLeaks-style). L’ex CEO afferma inoltre che è assolutamente sbagliato e pericoloso attaccare i dipendenti. Musk aveva accusato Yoel Roth di supportare la pedofilia (il tweet è stato successivamente cancellato). L’ex responsabile del gruppo Trust & Safety è stato costretto a lasciare la sua abitazione.
Tra l’altro, prima di condividere i documenti su Twitter, non sono stati nascosti i dati sensibili (indirizzi email e numeri di telefono) di politici, dipendenti e dello stesso Dorsey. L’ex CEO ritiene infine che i social media dovrebbero essere decentralizzati e utilizzare protocolli open, come Bluesky. Uno degli esempi già attivi è Mastodon.