Da fine agosto è disponibile la funzione di ricerca su Threads, recentemente estesa ad altri paesi e alla versione web. La giornalista Taylor Lorenz del Washington Post ha scoperto che Meta ha bloccato le ricerche per alcuni argomenti “sensibili”, tra cui covid e vaccini. L’azienda di Menlo Park ha dichiarato che si tratta di una misura temporanea.
Threads: moderazione preventiva
La funzione di ricerca consente di trovare post che contengono determinate keyword, non solo gli username degli utenti. La giornalista del Washington Post ha scoperto che, digitando “covid“, “long covid“, “coronavirus“, “vaccines” o “vaccination“, Threads non mostra nessun risultato. Altre parole bloccate sono “porn“, “sex” e “gore“.
Meta ha confermato che il blocco è intenzionale, ma non ha fornito un elenco delle parole. L’azienda ha aggiunto che la funzione di ricerca non fornisce risultati per keyword che possono mostrare “contenuti potenzialmente sensibili“. I risultati verranno mostrati solo quando verrà accertata la loro qualità. È chiaro quindi che si tratta di una moderazione preventiva per evitare la diffusione di fake news.
Nella pagina dei risultati viene visualizzato solo un link al sito del Centers for Disease Control and Prevention (CDC) e alcuni account considerati affidabili. La giornalista del Washington Post ritiene che il governo non sia una fonte affidabile. Il CDC ha più volte affermato che le persone non sono più contagiose dopo 5 giorni.
Please invest in public health, @finkd & @mosseri: instead of @meta creating an info void to fester, convert public interest into public knowledge with search results that link to https://t.co/gwf9YCGjPi & https://t.co/EVpxFG9dzC + a whitelist of trustworthy verified accounts. https://t.co/PY2XmBorYt pic.twitter.com/vurxf66xwM
— Alex Howard (@digiphile) September 11, 2023
Il blocco di alcune ricerche impedisce però agli utenti di cercare e condividere informazioni sul covid e altri argomenti. La “censura” (temporanea) potrebbe vanificare l’obiettivo per cui è stato lanciato il servizio, ovvero fare concorrenza a X, dove invece la disinformazione sanitaria è piuttosto diffusa.