Trascorso ormai oltre un anno dal lancio, Threads ha superato la quota dei 200 milioni di utenti attivi su base mensile, ma i vertici di Meta non hanno ancora intenzione di monetizzarne l’attività attraverso l’inclusione delle pubblicità. Alec Booker, portavoce di Instagram (le due piattaforme sono strettamente legate) ha dichiarato quanto segue alla redazione del sito TechCrunch.
In questo momento, non stiamo effettuando il test delle inserzioni pubblicitarie in Threads e non c’è una timeline immediata per la monetizzazione.
Rumor infondati: nessuna pubblicità in arrivo su Threads
Eppure, diversi sviluppatori e reverse engineer hanno scovato indizi concreti che fanno pensare a un progetto già messo in cantiere e pronto a essere lanciato, almeno con una fase di test sperimentale. È il caso del sempre attento Alessandro Paluzzi, che proprio ieri ha condiviso su X un’immagine che mostra un post sponsorizzato.
Altri hanno scoperto di recente riferimenti al termine “ads” nel codice dell’applicazione, facendo immaginare quali siano i prossimi passi.
Sul tema è intervenuto nell’ultimo periodo anche Mark Zuckerberg. Il numero uno di Meta, rivolvendosi agli investitori, in occasione della riunione in cui sono stati discussi i risultati finanziari raggiunti nell’ultima trimestrale, ha ribadito che il lancio delle pubblicità su Threads non è pianificato per il breve periodo.
C’è un orizzonte temporale pluriennale tra la scalabilità dei nuovi prodotti e la sua successiva trasformazione da ciò che è esclusivamente un’esperienza consumer a un business di grandi dimensioni.
Insomma, per il momento il team al lavoro su Threads sembra concentrato sull’ampliamento della user base e sul miglioramento dell’esperienza fornita. Ci sarà tempo per pensare a come monetizzarne l’attività.
Detto questo, non va comunque dimenticato un post condiviso nel mese di aprile sulla piattaforma da Adam Mosseri, numero uno di Instagram. Insomma, l’interrogativo da porsi non è se
, ma quando
.
Abbiamo sicuramente intenzione di portare le pubblicità su Threads. Capisco perché le persone sono preoccupate, ma alla fine siamo un’azienda e Threads deve guadagnare abbastanza soldi per pagare le persone e i server necessari a gestire il servizi e fornirlo gratuitamente.