“Se telefonando io potessi dirti addio, ti chiamerei”, cantava una giovane Mina negli anni ’60 . Il remake della canzone per un teenager americano dei giorni nostri probabilmente non sarebbe molto diverso nel testo, ma con un’unica, sicura, variazione: per dire addio (e per qualsiasi altra comunicazione) sarebbe meglio un SMS. Secondo un rapporto realizzato da Nielsen , gli adolescenti statunitensi preferiscono di gran lunga gli SMS alle telefonate per comunicare col proprio cellulare .
Alcuni dati : nell’intervallo di tempo che va da aprile a giugno 2010, i dispositivi cellulari in mano a un campione di giovani di età compresa tra 13 e 17 anni hanno ricevuto e inviato più di sei messaggini all’ora durante il giorno. Una media di 3.339 SMS al mese , un incremento annuale dell’8 per cento, corrispondente a un parallelo calo del 14 per cento nelle chiamate telefoniche . Per quanto riguarda la gara di genere, vincono le femminucce con ben 4.050 messaggini inviati e ricevuti ogni mese a fronte dei 2.539 dei maschietti.
La ragione principale del cambio di rotta è da attribuirsi, secondo gli stessi soggetti dell’indagine, alla facilità e alla semplicità delle interazioni via SMS rispetto alle telefonate . La morale è che, per la maggior parte dei teenager americani, i cellulari stanno diventando poco più di un’applicazione testuale. In questo modo si accorciano le distanze (o addirittura si superano) rispetto alla categoria immediatamente successiva ai teens, gli young adults , giovani di età compresa tra i 18-24 anni, annoverati come i più grandi divoratori di SMS.
Ma non finisce qui. Infatti, le applicazioni testuali non sono l’unica attrazione: tanto che Internet, giochi, multimedia, downloading e altre attività quadruplicano il loro successo tra gli adolescenti.
Queste stime confermano il trend secondo il quale le comunicazioni senza fili su rete cellulare negli Stati Uniti sarebbero in forte aumento a discapito dei vecchi cavi.
Cristina Sciannamblo