Ticketmaster SafeTix ostacola la concorrenza

Ticketmaster SafeTix ostacola la concorrenza

Secondo il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, Ticketmaster ha introdotto la tecnologia SafeTix principalmente per ostacolare la concorrenza.
Ticketmaster SafeTix ostacola la concorrenza
Secondo il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, Ticketmaster ha introdotto la tecnologia SafeTix principalmente per ostacolare la concorrenza.

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha depositato in tribunale una versione aggiornata della denuncia antitrust presentata contro Ticketmaster a fine maggio. Vengono ora citati alcuni documenti che dimostrerebbero le vere intenzioni dell’azienda con l’introduzione della tecnologia SafeTix.

Presunto ostacolo alla concorrenza

L’accusa principale per Ticketmaster è quella di aver monopolizzato il mercato della vendita di biglietti e di aver adottato pratiche illegali per danneggiare la concorrenza. Nella denuncia sono elencati i comportamenti della società vietati dalla legge antitrust (Sherman Act). A causa del monopolio, gli utenti statunitensi sono costretti ad usare vecchie tecnologie e pagare prezzi più alti per i biglietti rispetto ad altri paesi. La casa madre Live Nation ha respinto le accuse.

Ticketmaster ha introdotto nel 2019 la tecnologia SafeTix per eliminare le frodi e limitare il secondary ticketing (un ricercatore ha tuttavia scoperto una vulnerabilità). Invece dei codici a barre o QR statici viene generato un codice ogni 15 secondi. Per questo motivo molti biglietti sono disponibili solo in formato digitale tramite app.

In un documento interno allegato alla denuncia, la tecnologia viene considerata un miglioramento per il market share e un’opportunità per ridurre i rischi economici. In pratica, il principale motivo è ostacolare i concorrenti, tra cui StubHub e SeatGeek, sfruttando il quasi monopolio nel mercato. Un altro documento interno evidenzia che Live Nation offre i biglietti per l’80% degli incontri di NBA e NHL, oltre che per il 70% degli eventi negli anfiteatri.

A causa di queste pratiche, gli utenti pagano prezzi più alti di quelli che dovrebbero pagare in un mercato aperto alla concorrenza. La denuncia era stata originariamente presentata dal Dipartimento di Giustizia e 30 stati. Ora il numero di stato è salito a 40.

Fonte: The Verge
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Pubblicato il
20 ago 2024
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