Ticketmaster ha già avuto problemi tecnici in varie occasioni (soprattutto nel 2022 quando i fan di Taylor Swift non sono riusciti ad acquistare i biglietti per il suo Eras Tour), ma quanto accaduto recentemente dimostra le avanzate tecnologie utilizzate dalle società di secondary ticketing per accaparrarsi il maggior numero di biglietti.
Sessioni multiple con browser bot
Il sito di Ticketmaster è andato in crash, quando i fan di Olivia Rodrigo hanno cercato di acquistare i biglietti per i due nuovi show di Los Angeles, parte del suo Guts World Tour. I server non hanno retto all’incremento del numero di accessi, impedendo anche l’ingresso nella Virtual Waiting Room.
Quest’ultima è in pratica una sala di attesa che permette ad ogni fan di avere le stesse possibilità di arrivare in prima fila per acquistare i biglietti. Ticketmaster ha imposto due restrizioni: l’accesso è consentito ad un solo account e browser alla volta, identificati tramite indirizzo IP.
I cosiddetti “ticket broker” aggirano le restrizioni con alcuni browser specializzati che assegnano ad ogni scheda aperta una sessione separata, quindi diversi account e indirizzi IP. Questi bot bombardano di richieste i server di Ticketmaster per acquistare biglietti in serie, causando il crash del sito. Tra i più noti ci sono Insomniac Browser (399 dollari/mese) e Private Tabs (500 dollari/mese).
Quest’ultimo può essere collegato anche alle SIM box, dispositivi hardware in cui il broker può inserire fino a 500 schede telefoniche per avere altrettanti numeri da usare per gli account di Ticketmaster. La SIM box costa 4.000 dollari, mentre per 500 schede servono 3.500 dollari/mese. Sembra una spesa elevata, ma i siti di secondary ticketing incassano milioni di euro rivendendo i biglietti a cifre spropositate.