Come anticipato a fine maggio, TikTok ha illustrato le argomentazioni a sostegno della denuncia presentata contro il governo degli Stati Uniti per chiedere l’annullamento della legge che impone la vendita entro un massimo di 12 mesi. Secondo l’azienda cinese, il ban sarà inevitabile senza l’intervento del giudice.
Ignorato l’accordo del 2022
Nel documento lungo 99 pagine e tre appendici per un totale di 856 pagine sono esposte le prove del dietrofront effettuato dal governo statunitense. Da molti anni erano in corso negoziati tra le parti per trovare una soluzione alle preoccupazioni in tema di sicurezza nazionale.
ByteDance (casa madre di TikTok) ha speso oltre 2 miliardi di dollari per il noto Project Texas. Il piano prevedeva la conservazione dei dati degli utenti statunitensi sui server di Oracle. L’accesso a tali dati era limitato ai dipendenti di TikTok negli Stati Uniti e terze parti potevano ispezionare il codice sorgente per verificare l’assenza di backdoor.
Il governo statunitense poteva sfruttare un “kill switch” per bloccare l’accesso al social network, se gli impegni non sarebbero stati rispettati. Secondo ex dipendenti, le modifiche promesse da TikTok sono solo “cosmetiche”, in quanto c’è ancora uno stretto legame con i dirigenti in Cina.
Come già fatto in passato, l’azienda cinese sottolinea che non è stata trovata nessuna prova sul controllo da parte del Partito Comunista Cinese. Non esiste quindi nessun pericolo per la sicurezza nazionale, motivo per cui è stato approvato il Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act. La legge, che TikTok ritiene incostituzionale, impone la vendita entro il 19 gennaio 2025.
Se il giudice non bloccherà la sua applicazione, il social network verrà ufficialmente bandito. Apple e Google dovranno rimuovere le app dai rispettivi store. TikTok afferma che un eventualmente disinvestimento entro la scadenza prevista è impossibile per motivi commerciali, tecnici e legali. Il Dipartimento di Giustizia dovrà presentare una risposta entro il 26 luglio. Le prime udienze in tribunale sono programmate per il 16 settembre.