L’organizzazione europea BEUC che si batte per la tutela dei consumatori rende noto oggi di aver presentato una formale denuncia presso la Commissione Europea, insieme alle autorità e alle organizzazione di 15 stati membri attivi sullo stesso fronte, puntando il dito contro l’operato di TikTok. Per il nostro paese il comunicato cita il coinvolgimento di Altroconsumo e CIE (Consumatori Italiani per l’Europa). Diverse le accuse mosse nei confronti del social network gestito dal colosso cinese ByteDance, alcune delle quali non inedite.
BEUC: due report e una denuncia per TikTok
Si parla di termini di servizio non ritenuti in linea con le normative vigenti nel vecchio continente o comunque poco chiari nei confronti di chi è chiamato ad accettarli oltre che di un sistema che sottopone anche gli utenti più piccoli a contenuti potenzialmente non adatti alla loro età. Questo è un punto delicato per la piattaforma, già oggetto di un’ammonizione da parte del Garante Privacy italiano a cui i vertici di TikTok hanno risposto con la promessa di introdurre un sistema di verifica basato sull’impiego dell’intelligenza artificiale.
TikTok’s already on the radar of several 🇪🇺 authorities regarding its data processing practices. Our research #TikTokWithoutFilters provides further evidence that the platform gives misleading information to users about what personal data is collected. https://t.co/YlTSAI9gvL pic.twitter.com/kjW2JePRgF
— The Consumer Voice (@beuc) February 16, 2021
Nell’occasione BEUC ha pubblicato due report sul tema: uno intitolato “TikTok without filters” e l’altro “Confusing by design”. Riportiamo di seguito un estratto in forma tradotta dal primo.
In Francia il 45% dei ragazzini sotto i 13 anni affermando di usare l’app. Nel Regno Unito uno studio condotto nel 2020 da OFCOM ha rivelato che il 50% dei minori di età compresa tra 8 e 15 anni carica video su TikTok almeno una volta a settimana. Nella Repubblica Ceca una ricerca del 2019 ha scoperto che TikTok è molto popolare tra i bambini di età pari a 11 o 12 anni. In Norvegia, secondo un articolo, il 32% di quelli con età 10-11 anni ha usato TikTok nel 2019.
Vi sono poi questioni riguardante la privacy con riferimento a pratiche potenzialmente in violazione rispetto a quanto previsto dal GDPR per la raccolta e il trattamento dei dati in Europa. Sollevate perplessità anche sulla moneta virtuale in-app impiegata per acquistare regali da inviare agli altri utenti. In questo caso le regole definite risultano poco chiare e poco trasparenti.
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La replica di TikTok non si è fatta attendere ed è stata affidata da un portavoce della società alla redazione del sito TechCrunch. La riportiamo di seguito in forma tradotta.
Tenere la nostra comunità al sicuro, in particolare gli utenti più giovani, in conformità con le leggi vigenti dove operiamo, costituiscono responsabilità che consideriamo in modo incredibilmente serio. Ogni giorno lavoriamo sodo per proteggere la nostra comunità ed è per questo che abbiamo attuato diverse importanti iniziative come il rendere privati tutti gli account degli utenti al di sotto dei 16 anni. Abbiamo inoltre sviluppato un sommario in-app per la nostra Privacy Policy con un vocabolario e uno stile che rendono più semplice per i giovani comprendere il nostro approccio alla privacy. Siamo sempre aperti a consigli su come migliorare e abbiamo contattato BEUC, interessati a un incontro per ascoltare le loro preoccupazioni.