L’ultimatum di Biden nei confronti di TikTok non è affatto piaciuto a Pechino. L’amministrazione statunitense attuale, per la precisione il Committee on Foreign Investment degli Stati Uniti, a metà mese ha richiesto la vendita del social network da parte della società madre cinese ByteDance alla luce dei rischi di sicurezza temuti dalle autorità e dai funzionari d’oltreoceano.
Proprio mentre l’amministratore delegato Shou Zi Chew stava testimoniando per la prima volta dinanzi al Congresso, con l’obiettivo di evitare il ban del social network a livello federale, il Dragone ha detto la sua sulla questione.
Cina contro Stati Uniti, questa volta per TikTok
A parlarne è stata la portavoce del ministero del Commercio cinese, Shu Jueting, la quale ha riferito la “ferma opposizione” della Cina nei confronti delle richieste del Presidente degli Stati Uniti: “La vendita o il disinvestimento di TikTok comporta un’esportazione di tecnologia e le procedure devono essere realizzate in accordo con le leggi e i regolamenti cinesi”, ha aggiunto in merito agli eventuali accordi da trovare per portare a termine la vendita.
La pressione da parte degli stessi cittadini statunitensi, del resto, si fa sentire: secondo un sondaggio del Washington Post, il 41% della popolazione americana sarebbe favorevole al ban, mentre quasi tre quarti dei partecipanti hanno espresso i loro timori per la proprietà cinese. Ancora peggio, il 65% degli intervistati ritiene “probabile” la raccolta di dati sensibili dei cittadini per conto del Partito Comunista Cinese, e il 72% ritiene che il social network abbia effetti negativi sulla salute mentale dei giovani.
Al posto del ban, dunque, l’amministrazione Biden starebbe valutando la vendita delle quote azionarie cinesi a società americane, cosicché il servizio possa esistere ancora negli Stati Uniti, ma gestito da società nazionali come Oracle che, ancora con l’amministrazione Trump, era una delle principali candidate alla gestione dei server di TikTok.
Le parole del CEO
Nel frattempo, Shou Zi Chew ha affrontato il Congresso sostenendo con fermezza che la piattaforma non è controllata o manipolata dal Dragone, e che TikTok ha un piano pronto per lasciare che gli Stati Uniti conservino i dati personali dei loro cittadini. Tuttavia, ha ammesso che i dipendenti cinesi di ByteDance potrebbero avere accesso a qualche dato limitato agli USA; proprio per tale ragione, la società ha pensato al Project Texas con cui convincere gli Stati Uniti a non vietare l’uso dell’app a livello nazionale.