Ormai prossima a quella che pare un’acquisizione inevitabile, TikTok rende noto oggi di aver fatto il suo ingresso ufficiale nel gruppo di realtà del mondo online che sottoscrivono il codice di condotta europeo sul tema hate speech (Code of Conduct on Countering Illegal Hate Speech). Ad annunciarlo in un breve comunicato l’intervento di Cormac Keenan, numero uno del team Trust and Safety del social network per il territorio EMEA.
Non abbiamo mai consentito l’odio su TikTok e crediamo sia importante che le piattaforme Internet tengano conto di un problema tanto importante.
Hate speech: l’impegno di TikTok
Definito quattro anni fa, non impone alcun vincolo legale, ma coinvolge alcuni dei giganti del Web che hanno accettato di introdurre e applicare misure finalizzate alla rimozione rapida di questi contenuti, accelerando il processo di raccolta e analisi dei feedback dagli utenti. La conferma del coinvolgimento della piattaforma oggi controllata dalla cinese ByteDance arriva direttamente dal sito ufficiale della Commissione Europea sul tema (link a fondo articolo).
Per prevenire e contrastare la diffusione illegale online dell’hate speech, nel marzo 2016 la Commissione ha trovato un accorso con Facebook, Microsoft, Twitter e YouTube sul codice.
Nel corso del 2018 si sono unite al Codice di Condotta le realtà Instagram, Snapchat e Daylimotion. Jeuxvideo.com lo ha fatto nel gennaio 2018 e TikTok ha annunciato la propria partecipazione nel settembre 2020.
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Il comunicato fa riferimento a una strategia di tolleranza zero nei confronti dell’odio, una stoccata seppur indiretta al concorrente Facebook che invece nel nome della libertà d’espressione ha più volte chiuso un occhio non applicando alcun tipo di moderazione a contenuti dalla natura quantomeno discutibile. Prosegue Keenan.
Abbiamo una politica di tolleranza zero nei confronti di gruppi che professano l’odio e dei loro associati, inclusi gli account che diffondono o condividono elementi legati a suprematismo bianco, maschile, antisemitismo e altre ideologie basate sull’odio. Rimuoviamo anche molestie che fanno leva sulla razza e che negano eventi tragici come olocausto e schiavitù.