Il ban di TikTok nel Regno Unito ufficializzato giusto nella giornata di ieri, 16 marzo 2023, non è l’unico ad essere attuato in giro per il mondo. A nemmeno 24 ore da tale divieto, anche la Nuova Zelanda proibisce l’uso di TikTok sui dispositivi parlamentari. La mossa segue quello che appare come un trend del momento, ma è in realtà la manifestazione chiara delle crescenti preoccupazioni per la sicurezza da parte dei governi occidentali.
Anche la Nuova Zelanda va contro TikTok
Le autorità nazionali hanno infatti citato “motivi di sicurezza informatica” come ragione chiave dietro il divieto del social network di casa ByteDance su tutti i dispositivi che accedono alla rete del parlamento. Il ban verrà applicato entro fine marzo, come anticipato dal Parlamento neozelandese, ma vedrà delle eccezioni particolari: TikTok potrà essere ancora utilizzato solamente dalle persone che “richiedono l’app per adempiere ai propri doveri democratici”.
Non è chiaro cosa questa dichiarazione significhi esattamente. Probabilmente, le autorità nazionali fanno riferimento a individui che si occupano della diffusione di comunicati rivolti alla popolazione tramite canali istituzionali all’interno di TikTok, nel tentativo di raggiungere soprattutto i più giovani.
Ad ogni modo, l’obiettivo attuale del governo della Nuova Zelanda sarà quello di rimuovere ogni traccia di TikTok dai dispositivi mobili utilizzati nel Parlamento. Al momento resta ancora escluso un ban diffuso a livello nazionale per tutti i cittadini, esattamente come nel caso di Stati Uniti, Regno Unito, organi dell’Unione europea e Belgio. Ricordiamo, infatti, che una settimana addietro è stato proprio il governo belga a vietare TikTok “per almeno sei mesi”.
TikTok abbandonerà ByteDance?
In seguito all’ennesimo ban, TikTok potrebbe valutare con maggiore interesse l’ipotesi della separazione da ByteDance, rumoreggiata da giorni in seguito alla pubblicazione di report da parte di Bloomberg. Questa soluzione sembra destinata a concretizzarsi, dati i recenti avvenimenti; tuttavia, un cambio di visione da parte dei succitati paesi in seguito alla vendita è alquanto improbabile.