L’idea alla base di Tilt Brush è stata fin dal primo momento quella di far leva sulle potenzialità della realtà virtuale mettendole al servizio della creatività attraverso un software che consente di dipingere in tre dimensioni dopo aver indossato un visore e impugnato i controller. Ora l’iniziativa diventa open source, liberamente disponibile per tutti coloro che hanno le competenze necessarie per adattarla al proprio volere.
Tilt Brush open source: la fine o un nuovo inizio?
Google ha acquisito Tilt Brush nel 2015, intuendone il valore, rendendolo poi l’anno successivo disponibile sulla piattaforma SteamVR di Valve. In seguito alla decisione odierna continuerà ad essere disponibile per il download da tutte le piattaforme che già lo ospitano. In merito al suo futuro riportiamo le parole di Patrick Hackett, co-creatore del progetto che proprio nelle scorse settimane ha lasciato il gruppo di Mountain View.
A qualcuno questa potrebbe sembrare la fine di Tilt Brush. Per me significa renderlo immortale.
Di fatto bigG si fa defila, prendendo ulteriormente le distanze dal mondo VR nonché dai suoi prodotti hardware e software. A inizio dicembre la società ha annunciato dopo tre anni di attività la chiusura di Poly, un portale dedicato alla condivisione di oggetti e modelli 3D. Nel 2019 ha invece interrotto l’iniziativa Daydream e reso open source Cardboard.