3000 comuni in 8 mesi: è questo il ritmo con cui TIM sta coprendo l’Italia durante questi mesi di famelica domanda di banda larga da tutto il Paese. Che sia per studio o per smart working, che sia per qualche ora in più di film in streaming o che sia per le videochiamate, ma la domanda di banda è andata aumentando ed il digital divide si sta rendendo pesante in troppe zone ove non si può fare appello alla capacità di banda per rispondere alle proprie necessità.
TIM: 3000 comuni in 8 mesi
TIM, mentre nel retrobottega si lavora per giungere a soluzioni di lunga durata sulla cosiddetta “One Network”, continua intanto ad operare per arrivare a “chiudere il digital divide in Italia entro il 2021“. Questione di equilibri di mercato e di aumentata domanda, insomma, rendono più appetibile l’investimento ed il gruppo sta operando per tentare di portare la propria fibra in quanti più comuni possibili.
Spiega TIM: “Grazie alla forte accelerazione infrastrutturale realizzata dall’inizio della fase emergenziale ad oggi, sono diventati oltre 4.800 i comuni italiani in cui sono disponibili i servizi a banda ultralarga di TIM a beneficio di cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni. TIM continuerà anche nei prossimi mesi ad intensificare i propri programmi di cablaggio per portare entro dicembre 2020 la fibra al 90% delle famiglie che utilizzano la rete fissa, concentrando i propri sforzi prevalentemente nelle zone rurali o a bassa densità abitativa del Paese. In particolare, i comuni che entro l’anno verranno raggiunti dalla banda ultralarga saranno oltre 5.000, con l’obiettivo di abilitare alla vita digitale circa il 75% delle famiglie residenti nelle “aree bianche” che hanno una linea fissa attiva“.
Laddove non arriverà la fibra, arriveranno le tecnologie FWA su cui TIM ha confermato di voler investire: la natura ibrida di queste connessioni consentirà una copertura più rapida ed efficace del territorio, alzando rapidamente l’asticella su tutti i comuni interessati. La corsa alla banda larga, partita con troppo ritardo e troppe incertezze, sarà fondamentale per il Paese nei mesi in cui si cercherà il rilancio economico post-pandemia: ulteriori tentennamenti dovuti ad equilibri di mercato o a frizioni legate più alla finanza che alle cantierizzazioni, quindi, potrebbero essere pagate a caro prezzo da quei territori in cui la fibra, ad oggi, ancora non è arrivata.