Il Consiglio di amministrazione di TIM ha approvato il piano industriale 2022-24 che prevede una riorganizzazione interna con la nascita di due entità distinte: NetCo e ServCo. La prima potrebbe fondersi con Open Fiber per dare origine alla “rete unica”. L’azienda ha chiuso il 2021 con una perdita di 8,7 miliardi di euro e prevede di rinegoziare l’accordo con DAZN.
TIM si divide in NetCo e ServCo
TIM evidenzia che possiede asset di grande valore, ma opera in un mercato molto competitivo con i vincoli regolatori più stringenti d’Europa. Il piano industriale 2022-24 prevede la creazione di una “nuova TIM con solide basi industriali e tecnologiche“, abbandonando l’attuale modello di integrazione verticale. L’azienda verrà dunque divisa in due grandi entità.
NetCo, la società che gestirà la rete fissa e le attività wholesale, include FiberCop e Sparkle. Uno degli obiettivi è velocizzare la realizzazione della rete FTTH, raggiungendo il 60% delle unità immobiliari entro il 2026. FiberCop partecipa anche al bando Italia 1 Giga che prevede un finanziamento pubblico.
Pietro Labriola, Amministratore Delegato e Direttore Generale di TIM, ha parlato di Open Fiber come possibile partner industriale. Se il consiglio di amministrazione della società guidata da Mario Rossetti darà il via libera, FiberCop e Open Fiber daranno origine alla rete unica. Ovviamente servirà prima l’autorizzazione delle autorità antitrust italiane ed europea.
ServCo è invece la società che gestirà i servizi enterprise (Noovle, Olivetti e Telsey) e consumer (Kena e TIMVISION), oltre a TIM Brasil. A proposito di TIMVISION, l’azienda ha avviato la rinegoziazione dell’accordo con DAZN, per il quale sono stati accantonati 540 milioni di euro. Le previsioni in termini di ricavi e abbonati non sono state rispettate per vari motivi, tra cui il mancato blocco della condivisione dell’abbonamento e la pirateria.